Lettera aperta al Ministero dell'Istruzione
e
all'Assessore alle Politiche Educative del Comune di Parma - Giovanni Bernini
all'assessore all'Ambiente del Comune di Parma – Cristina Sassi
al Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensorio Puccini – Michele Salerno
al Provveditore agli Studi di Parma - Armando Acri
alle Edizioni Atlas
e p.c.
Stampa e Media locali e nazionali
L'associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma si batte da anni per proporre alternative non inquinanti all'incenerimento di rifiuti, con particolare riferimento al progetto di inceneritore da 130.000 tonnellate di cui la società Iren ha avviato il cantiere di costruzione a nord di Parma, proprio a fianco della sede principale del pastificio Barilla, a 1 km da un nuovo asilo nido comunale.
Abbiamo organizzato convegni, prodotto documenti, raccolto ricerche scientifiche e coinvolto esperti di valore internazionale. Il tema è quello della riduzione dei rifiuti, della pericolosità delle emissioni degli impianti di incenerimento ed in particolare l'analisi e la proposta delle pratiche e tecnologie corrette da adottare per risolvere il problema della gestione dei rifiuti.
Abbiamo infine proposto un progetto alternativo a Comune e Provincia di Parma, una analisi di fattibilità, elaborata da ingegneri e chimici impiantisti, giudicata da più parti condivisibile.
Scriviamo oggi perché siamo venuti a conoscenza che in un libro di testo di 4a elementare è riportato un racconto che illustra la visita di una scolaresca del nord Italia (presumibilmente di Bergamo o di Brescia) ad un impianto di incenerimento, che riporta diverse informazioni distorte e false sulla tematica sovraesposta.
Il libro in questione (di cui alleghiamo immagine) si intitola Punto.It - Letture e laboratori per fare il punto sulla lingua, di Nora Petrini e Marina Rebecchi, Ed. Atlas. (pagine 122 e 123).
Vi sono nel testo informazioni palesemente false o non corrette tra le quali ne citiamo alcune: "Il fumo viene trattato in elettrofiltri che trattengono la polvere e le sostanze inquinanti". Non è vero. Gli elettrofiltri trattengono solo parte delle emissioni nocive.
"Il fumo viene controllato da computer molto potenti che stabiliscono se è possibile scaricarlo in atmosfera". Non è vero. Un computer non può arrestare l'emissione di fumo una volta che ha rilevato il dato fuori norma. Al limite potrà arrestare l'impianto dopo che ha rilevato l'anomalia. Intanto il fumo è prodotto è già uscito in ambiente.
"In questo modo è possibile impedire la dispersione nell'ambiente di sostanze nocive e salvaguardare quindi la salute dei cittadini". Non è vero, anzi per meglio dire è falso. Negli stessi documenti di Enia (ora Iren) riferiti all'inceneritore in costruzione a Parma, ad esempio, si ammettono emissioni di sostanze nocive quali diossine, furani, metalli pesanti e 3,2 tonnellate in più di PM10 l'anno.
E' notizia di questi giorni che proprio in un quartiere a 3 km dall'inceneritore di Brescia siano state rilevate incidenze fuori norma per alcune malattie, nella fascia di età infantile, tra cui i tumori al fegato nei minori.
E la causa che si adduce è senz'altro quella ambientale.
Riteniamo che questo tipo di informazioni non debbano nel modo più assoluto far parte del programma scolastico delle scuole di Parma, e nemmeno d'Italia, per cui chiediamo:
che non venga trattato nel programma scolastico la parte del libro in cui viene descritta la visita all'inceneritore
che venga data la possibilità all'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di entrare nelle scuole per proporre lezioni di educazione ambientale sul tema rifiuti che rispettino le direttive europee
che la casa editrice ritiri dal commercio l'edizione in oggetto e che future edizioni non contengano le pagine in oggetto o altre similari e che il tema venga trattato rispettando le direttive europee che prevedono riduzione, riuso e riciclo dei materiali di scarto
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 19 gennaio 2011
-473 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+233 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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