Assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti
presso Regione Emilia Romagna
sanita@regione.emilia-romagna.it
p.c. Sindaco di Parma Pietro Vignali
p.c. Delegato del Sindaco alla Sanità, Politiche per la Salute, Rapporti con le Aziende sanitarie del Comune di Parma Fabrizio Pallini
e
p.c. Stampa
Gentile Assessore Lusenti,
lei sarà a conoscenza della situazione di Parma, pur non essendo di questa città. A Ugozzolo, un quartiere posto a 3 km da piazza Duomo, stanno costruendo un enorme inceneritore di rifiuti urbani e speciali, capiente il doppio della necessità di trattamento dei rifiuti urbani che produce il nostro territorio.
Lei ha tre figli, è laureato in Medicina, sa di che cosa stiamo parlando.
E' assessore alla sanità della nostra regione e si deve occupare della qualità della vita dei suoi amministrati.
Da urologo sarà a conoscenza dello studio francese che ha rilevato danni all'apparato genitale per i nati nei pressi degli inceneritori.
Lei è attento alle dinamiche comportamentali, per cercare, per quanto possibile, di prevenire prima di curare.
A Parma il prossimo marzo il seminario che tratterà l'argomento alimentazione e attività motoria. I nostri giovani devono scegliere cosa mangiare, e praticare attività sportiva per mantenere attivo e reattivo il proprio organismo. Siamo con lei, ma ci domandiamo.
Quale ambiente offriamo ai nostri giovani, dove li mandiamo a respirare?
Accanto agli inceneritori?
Quali alimenti offriamo loro?
Quale difesa nei territori portiamo avanti, per mantenerne alto il nome legato a marchi mondiali come Barilla, Greci, Mutti, prodotti di eccellenza come il Prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano, il Culatello di Zibello, il Salame di Felino?
Sono sinonimi di sanità anche questi, di prodotti puliti, che fanno bene.
Come investiamo le risorse regionali per salvaguardare la salute degli alimenti, che si traduce in salute per i cittadini?
Che qualità intrinseca possono avere alimenti nati e cresciuti in un ambiente malato, malsano, ricco di sostanze pericolose?
Allarghiamo l'attenzione della sanità ai fattori ambientali, partendo da quelli che sono facili da aggredire perché non ancora presenti e attivi.
Si parla spesso di prevenzione primaria come caposaldo della Salute, della prevenzione come la migliore delle terapia e si lascia costruire nel territorio della “food valley” un inceneritore.
La regione intende costruire forse le “Case della Salute”, con Parma capofila, per dare migliore assistenza ai cittadini che si ammaleranno a causa di sostanze inquinanti e cancerogene, come ormai numerosi studi epidemiologici indicano?
Non sarebbe più opportuno mirare alla salvaguardia del benessere e della salute per non dover spendere, in un prossimo futuro , soldi per la Sanità?
Si investono 200 milioni di euro e più per un inceneritore vendendocelo come strumento di risparmio energetico, per creare calore, per economizzare le risorse bruciando meno petrolio, ma quanto si spenderà in futuro per porre rimedio ai danni causati ai nostri cittadini, futuri pazienti, dal funzionamento dello stesso?
Riteniamo sia indispensabile che le scelte politiche delle regione non possano non tener conto, anche e soprattutto, degli aspetti sociosanitari, quando si decidono certe scelte strategiche che possano in qualche modo nuocere alla salute dei cittadini.
L'ordine dei medici dell'Emilia Romagna, di cui lei immaginiamo faccia ancora parte, nel 2007 scrisse una lettera aperta alla regione, chiedendo una moratoria sulla costruzione degli inceneritori in regione, proprio sulla scorta dei dati epidemiologici rilevati attorno agli impianti.
Una lettera morta, ancora oggi lampante nelle sue affermazioni.
Se non si vuole come solito far un effimero lifting delle proprie intenzioni, oggi è giunto il momento di guardare in faccia alla realtà, anche se non piace e fa paura, anche se va contro gli interessi economici di qualche multinazionale, lobby, gruppo di potere.
E' d'accordo con noi che la salute viene prima di tutto?
Aldo Caffagnini
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 18 gennaio 2011
-474 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+232 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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