giovedì 22 dicembre 2011

Fango e Fuoco: che ci azzecca?

E' il nuovo tesoro degli inceneritori, il fango, anche se sembra davvero un assurdo poter pensare di bruciare un materiale senza alcun potere calorifico, che contiene per l'80% acqua.
Ma siamo, come al solito, nel Belpaese, e questo ed altro può succedere.



I fanghi sono un tesoro perché riescono a compensare il calo di materiali da bruciare, vista la crescita della raccolta differenziata.
In più, ed è questa la caratteristica più apprezzata dai gestori degli impianti, i fanghi diminuiscono il potere calorifico dei rifiuti (PCI), portando di conseguenza a poter bruciare una maggior quantità di rifiuti e ovviamente ad incassare più soldi.
Come ci riescono?
Gli inceneritori sono macchine termiche che devono funzionare a carico energetico costante.
Significa che se io metto nel forno un materiale con alto potere calorifico con poca materia ottengo molta energia mentre, se butto dentro materiale scarsamente calorico (come ad esempio i fanghi), per arrivare alla corretta quota energetica sono costretto ad inserire molto più materiale.
La raccolta differenziata dell'organico ha portato ad innalzare nel tempo il potere calorifico del rifiuto indifferenziato residuo.
Eravamo prima a 2500 kcal/kg e siamo passati a 4000 e oltre kcal/kg.
Il giochino è evidente.
La motivazione utilizzata per bruciare i fanghi è la difficoltà nello spandimento su suolo agricolo ed anche la normativa che si sta, dicono, muovendo verso il divieto di tale pratica.
E' però vero esattamente il contrario.
La Ue si sta attrezzando per riformare la norma ma, a differenza di quanto affermato dai sostenitori dell'incenerimento, va verso la conferma e il miglioramento agronomico dei fanghi, allo scopo di recuperare le risorse organiche e fosfatiche a favore appunto della nostra agricoltura e dei nostri suoli bisognosi di apporto nutrizionale di qualità.
Anche la Lombardia, spesso portata ad esempio dei divieti di spandimento, ha chiuso questa esperienza, anche per la recente sentenza del Tar che ha dato ragione alle aziende che portavano in agricoltura i fanghi.
In Europa l'unico Paese che vieta l'utilizzo dei fanghi in agricoltura è la Svizzera. A parte che questa nazione non è nella Ue, tale divieto ha maglie molto larghe, lasciando ad esempio ampia libertà alle aree montane lontane dagli impianti, mentre è evidente il tentativo di garantire materiali agli inceneritori già esistenti, ormai affamati di materia.
Insomma fango e fuoco sono ovviamente in antitesi, visto che l'acqua si usa per spegnere il focolare e non certo come acciarino.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 22 dicembre 2011

Sono passati
570 giorni
dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
136 giorni
all'accensione del forno, se ancora lo si farà

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