La Federazione regionale degli Ordini dei Medici e dei Chirurghi si è riunita il 14 dicembre per valutare i risultati del progetto Moniter, lo studio iniziato nel 2007 che aveva come scopo il monitoraggio degli effetti delle emissioni degli inceneritori presenti in Emilia Romagna.
Dato atto sulla bontà metodologica di Moniter, i medici, pur concordando con il Comitato Tecnico Scientifico che i dati sugli effetti a lungo termine sono complessivamente rassicuranti (mettendo però in evidenza il dato anomalo di Modena, casi di linfomi non Hodgkin), esprime la necessità di non sottovalutare i segnali emersi sul fronte degli effetti a breve termine.
Moniter infatti ha correlato l'esposizione alle emissioni degli inceneritori emiliano romagnoli con l'aumento dei parti pre termine e dei neonati piccoli per età gestazionale, che possono avere un effetto, nel corso della vita, sulla loro salute.
Frer Emilia Romagna ribadisce anche la necessità di porsi nei confronti di questi impianti in atteggiamento precauzionale, sollecitando alcune raccomandazioni ai decisori politici.
Viene infatti sostenuta la necessità di adottare politiche di gestione dei rifiuti che non creino ulteriore domande di incenerimento ed anche un approccio di precauzione a proposito della creazione di nuovi impianti.
I medici ER in sostanza convergono sulle conclusioni che l'effetto degli inceneritori non sia nullo e che quindi vada intrapresa ogni azione per il superamento di questa tipologia di gestione degli scarti.
Nel 2007 la Frer chiese una moratoria sulla costruzione di nuovi inceneritori e i risultati dello studio confermano che la preoccupazione era ben fondata.
La promozione della cultura di preservazione dell'ambiente, ai fini della protezione della salute delle popolazioni attuali e future, sono le prerogative istituzionali e deontologiche che devono guidare l'azione dei medici, chiamati in prima istanza a difendere la salute dei cittadini.
Il comunicato stampa di Frer puntualizza la preoccupazione che negli ambienti scientifici si fa facendo sempre più convinta e palese sugli effetti sulla salute degli impianti di incenerimento.
Le migliaia di sostanze che vengono emesse dai camini vanno a incrementare gli inquinanti già presenti nella nostra aria, causando un innalzamento delle malattie legate al fattore ambientale.
E' di questi giorni la persistenza degli sforamenti costanti dei limiti di Pm10 fissati per legge.
Parma è una delle maglie nere in regione per la qualità della sua aria.
Che senso potrebbe avere andare ad incrementare la pressione inquinante con un nuovo enorme inceneritore di rifiuti?
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 21 dicembre 2011
Sono passati
569 giorni
dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Mancherebbero
137 giorni
all'accensione del forno, se ancora lo si farà
L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR - dal 2006 si è mossa per impedire la costruzione di un nuovo inceneritore a Parma, a 4 km da piazza Duomo, a fianco di Barilla e Chiesi, Ikea e ParmaRetail. Un mostro che brucerà 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno e che inquinerà il nostro territorio per il futuro a venire.
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