Il comune di Parma lo scorso luglio ha portato alla chiusura il cantiere dell'inceneritore, sulla base del presunto abuso edilizio di cui si è tanto parlato e discusso.
Gli uffici hanno sicuramente lavorato molto, e nell'interesse dei cittadini, per comprendere fino in fondo la vicenda ingarbugliata legata all'iter autorizzativo del forno.
Di fronte ad una illegalità, la mancanza del permesso a costruire è un abuso, l'amministrazione non ha avuto esitazione nel porre i sigilli al costruendo inceneritore, visto che si andava configurando un danno per le casse comunali, a causa del mancato pagamento degli oneri urbanistici.
La vicenda si è trascinata sin qui, e ancora non abbiamo modo di leggere la sentenza che metterà la parola fine alla vicenda, che ha visto protagonisti tre sindaci, Vignali, Cancellieri e Ciclosi, alle prese con la stessa scomoda situazione.
La posizione dell'ex sindaco Vignali è parsa evidente: scoperto l'inciampo, nessuna incertezza nel far rispettare le norme, anzi parve quasi una occasione colta al volo per affermare il proprio pensiero sulla vicenda, facendo capire la propria contrarietà a proseguire.
L'arrivo del Commissario Cancellieri, oggi Ministro dell'Interno del governo Monti, fece subito intendere che l'aria era cambiata. Nel giro di poche ore Iren si presentò in comune per cercare una transazione ed evitare la sentenza del Tar, evidente segnale di debolezza, nonostante l'apparente e manifestata tranquillità.
La Cancellieri, anche forse per le notizie circolate sui contatti in corso, non riuscì a concludere, anche perché traslocò a Roma in pochissimi giorni.
L'arrivo di Ciclosi non fece però intravedere né un cambio ulteriore di atteggiamento e nemmeno la decisione di attendere gli eventi con serenità.
Apprendiamo così con stupore della decisione di sostituire il segretario generale Michele Pinzuti, che senz'altro fu parte attiva nella difesa degli interessi del comune di Parma in tutta la querelle.
Il segretario generale aveva a suo tempo manifestato anche un via libera sostanziale al referendum abrogativo sull'inceneritore, decisione poi respinta all'unanimità dalla commissione consiliare.
Non vorremmo mai che una decisione che non appare assolutamente urgente ne figlia del rigore, giustamente imposto dal Commissario Straordinario, scaturisse dalla posizione e dal lavoro speso dal segretario nella vicenda del Paip.
Non vorremmo mai che Mario Ciclosi avesse preso questa decisione valutando la solerzia e l'impegno profuso nella vicenda dell'abuso edilizio.
Se così fosse saremmo davvero delusi da questo Sindaco Temporaneo.
Un gran brutto regalo di Natale, che speriamo sia smentito.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 24 dicembre 2011
Sono passati
572 giorni
dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma
Mancherebbero
135 giorni
all'accensione del forno, se ancora lo si farà
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