Inceneritore
di Parma, diffidato prima di nascere
Il fatto è significativo.
Per la prima volta in Italia
un inceneritore viene diffidato prima ancora di entrare in funzione.
Il fiato sul collo del
Comune sulla Provincia a quanto pare sta funzionando.
Pressione su un rigoroso
controllo e accertamento dei fatti, non accettando scorciatoie e
laissez faire, testarda richiesta di rispetto delle prescrizioni,
centellinate una ad una.
L'impianto di Ugozzolo
doveva entrare in funzione alla chetichella, l'associazione
“nerofumo” nata allo scopo riteneva utile la pacificazione per
guardare avanti ed essere tutti pappa e ciccia, grasso che cola per
qualunque appetito.
A quanto pare di capire dai
primi atti di piazzale della Pace il rigore oggi prevale.
E noi ci aspettiamo che
questa prassi non subisca alcuna retromarcia o indecisione.
Il controllo di un impianto
così complesso comporta la messa a disposizione dei dati reali e
completi di funzionamento in modo da poter verificare che tutto
funzioni senza pecche e nel rispetto di tutte le prescrizioni e
performance richiesti dalla legge e dall'Aia specifica del Paip.
Addirittura è stata
cambiata l'Aia per poter procedere a queste prove ante prova.
Il cambio di passo
dell'atteggiamento verso l'inceneritore da parte delle autorità è
all'evidenza dei fatti di queste ore.
L'esposto presentato dal
comune di Parma riguardante il decadimento dei permessi edilizi porta
ulteriore acqua al mulino di chi come noi da sempre manifesta
l'errore di aver progettato un tale impianto quando con spese
infinitamente inferiori si poteva gestire in modo corretto i rifiuti
di Parma e del suo territorio provinciale.
Oggi ne siamo ancora più
convinti.
Dal crono-programma di Iren
il forno doveva essere acceso un anno fa, esattamente il 6 maggio.
Un anno dopo non si vedono
ancora sventolare le bandiere del traguardo.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
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