lunedì 6 maggio 2013

Raccolta differenziata incompatibile con gli inceneritori


La conferma arriva da Svezia e Norvegia, che hanno “finito” i rifiuti

Di Livio Martini

https://www.facebook.com/notes/livio-martini/stop-agli-inceneritori-di-svezia-e-norvegia-per-mancanza-di-rifiuti-un-problema-/622756764419921

"Tutta colpa dei suoi abitanti, che riciclano quasi la metà di ciò che buttano e lasciano un misero 2 per cento alla discarica". Così scrive Elena Dusi a pagina 20 de "la Repubblica" di oggi. Per quale motivo i cittadini che riciclano rifiuti sarebbero colpevoli? E ancora, di chi si sta parlando? Non di certo dei cittadini italiani, considerata la bassa percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti che ancora caratterizza il nostro Paese, ma di quelli svedesi e norvegesi.



Infatti, la Svezia e la Norvegia lanciano l'allarme: hanno finito la spazzatura da bruciare negli inceneritori per produrre energia e calore. I Paesi del Nord Europa, a quanto pare, non riescono più a garantire una parte della produzione energetica per la scarsità di materia. Il petrolio invece? Venduto, perlopiù.
Il tema principale tuttavia è la compatibilità degli inceneritori "moderni" con l'ambiente e con la salute pubblica. Ora, quello della compatibilità ambientale "è - sempre secondo la giornalista - un dato che non viene messo in discussione dagli abitanti dell'Europa del Nord".
Ammesso e non concesso che sia così, i rifiuti sono la prova tangibile di un modello di sviluppo insostenibile e autodistruttivo. La loro produzione supera vette insormontabili. Alcuni governi continuano a ritenere che la strada più razionale per la chiusura del ciclo sia proprio quella dell'inceneritore, nonostante direttive comunitarie e buonsenso prevedano modi più sostenibili. In particolare, l'Italia è l'unica nazione in Europa che associa gli inceneritori agli impianti per la produzione di energia pulita.
Ora, tutto questo che sta accadendo nei paesi nordici e riportato dal quotidiano "la Repubblica" non smaschera soltanto, paradossalmente, la pretesa veridicità di alcune tesi in merito alla sostenibilità degli inceneritori, ma conferma soprattutto la giustezza di quanto sostenuto e praticato da tempo da numerose comunità e associazioni in tutto il mondo nell'ambito delle politiche ambientali e della corretta gestione dei rifiuti. Pertanto, occorre incoraggiare ancora di più la pratica della raccolta differenziata porta a porta, il compostaggio, la riduzione, il riciclo, il recupero e il riuso dei materiali per chiudere gradualmente le discariche e bloccare la filiera degli inceneritori.
Impianti che non chiudono il ciclo, emettono sostanze inquinanti nell'atmosfera, nel suolo e nelle falde, generano ceneri, che poi devono essere trattate e smaltite come rifiuti inertizzati in apposite discariche, e, non da ultimo, producono profitti, ma solo per piccoli gruppi d'interesse privato.
Che cosa resta da fare? Applicare la strategia dei rifiuti zero e promuovere una seria e strutturale riconversione ecologica dell'economia e della produzione.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

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