Un convegno intenso quello
sulla combustione delle biomasse organizzato ieri sera al Toscanini
da Gcr e Rete Ambiente Parma, con il patrocinio dei comuni di Parma,
Langhirano e Montechiarugolo.
Un fitto elenco di relatori
per richiamare l'attenzione sul mito delle green economy e sulle sue
negative applicazioni nella realtà del nostro territorio parmense.
A partire dal cogeneratore
Citterio, un impianto imponente che metterà a rischio le qualità
ambientali di Poggio Sant'Ilario. A parlarne con i dettagli del caso
Giuliano Serioli di Rete Ambiente Parma, che ha seguito in questi
mesi la vicenda di Felino sospingendo la riflessione e l'attivazione
dei comitati della pedemontana, per opporsi a questi ulteriori
progetti che impattano su ambiente e salute dei cittadini, oltre che
mettere a rischio l'agroalimentare di qualità.
Manrico Guerra, medico Isde,
ha portato l'attenzione sulle emissioni di questi impianti, veri e
propri piccoli inceneritori che minano l'ambiente per la qualità
delle molecole in uscita dai camini. I tassi di incremento di
malattie gravi come il tumore sono in forte aumento sul nostro
territorio e l'attenzione dovrebbe rivolgersi a ridurre inquinanti in
atmosfera e non certo ad incrementare le emissioni con nuove
installazioni.
Stefano Bovis, sindaco di
Langhirano, che di fronte al rischio di un raddoppio del problema di
Felino ha posto il veto con una norma del Rue, ha sollecitato
l'intervento legislativo per permettere ai comuni di decidere per i
loro territori senza temere i ricorsi delle aziende proponenti,
spesso interessate più al profitto che ad una reale intenzione di
risolvere il ciclo dei rifiuti.
L'assessore ambiente di
Montechiarugolo Maurizio Olivieri ha sviluppato il tema delle energie
rinnovabili e delle occasioni per le amministrazioni locali di
coniugare il vantaggio economico con la salvaguardia del territorio,
in particolare con la produzione di biogas da immettere in rete.
Gabriele Folli, assessore
ambiente del comune di Parma ha sottolineato le tante occasioni
pulite che il tema delle rinnovabili offre, a partire dal risparmio
energetico e il recupero degli edifici per ridurne le necessità
energetiche.
Riccardo Dagli Alberi ha
portato la testimonianza del comitato ambiente di Langhirano, messo
in allarme dal progetto di cogeneratore poi stoppato
dall'amministrazione. E' necessaria la collaborazione degli enti
locali con i cittadini e le loro istanze, dando priorità
all'informazione.
E di un inceneritore già
attivo ha parlato Luca Ori del comitato Rubbiano per la Vita, alle
prese con il camino di Laterlite, che dal 2000 brucia oli esausti ed
emulsioni oleose, con un forte impatto sul territorio, un
inquinamento a norma di legge che non ha impedito ad Arpa di
riscontrare livelli di tossicità delle emissioni molto alti, con
presenza di sostanze mutagene, rilievi che però non hanno portato ad
alcun intervento.
Da Monchio l'esperienza del
consigliere ed ex assessore Pier Luigi Ricci. Una possibilità di
sviluppo per la montagna ormai disabitata è proprio quella di
investire nel risparmio energetico e nel corretto utilizzo delle
fonti rinnovabili, che possono creare un circuito virtuoso con grandi
vantaggi anche per le economie locali ormai in affanno.
Da Sala Baganza è Massimo
Bacchi a portare l'esperienza del comitato Sala Ambiente che
sottolinea la pericolosità dei progetti di centrali a biomassa che
vanno anche contro la direttiva aria della comunità europea.
L'ombra dell'inceneritore di
Parma si aggirava anche ieri sera in sala, tra domande dei
giornalisti e interventi del pubblico. Partirà? E quando?
Curiosa la posizione di
Bovis, contrario alla centrale a biomassa, ma ancora favorevole
all'inceneritore di Parma, che in realtà non risolve e chiude il
ciclo dei rifiuti ed è in sostanza un trasformatore di materia, con
enormi ricadute ambientali ben superiori alle centrali di cui si
parlava.
Dal pubblico la
sollecitazione a trattare con attenzione anche le centrali a biogas
visti i recenti problemi in Germania dati dall'enorme numero di
impianti presenti.
Il territorio preso a
singoli comuni e comitati può fare poco contro l'assalto del
profitto camuffato da green economy.
Occorre formare una forte
rete a livello provinciale che metta davanti a tutto e tutti la
salvaguardia del territorio sotto il profilo ambientale e della
salute, una rete innanzitutto dei cittadini attraverso la
collaborazione e il dialogo tra i comitati, ma anche un patto tra i
sindaci che rivendichi la superiorità dell'interesse locale e degli
amministrati sopra ogni proposta o progetto imprenditoriale che metta
a rischio beni comuni come la salute o la salvaguardi ambientale.
Si fa ancora fatica a
superare l'orto del proprio comune per guardare al territorio
circostante.
Basterebbe pensare al
comportamento dell'aria, impermeabile ad ogni confinamento e
democratica nel dispensare molecole buone o cattive, secondo le
scelte che si fanno a monte.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Nessun commento:
Posta un commento