A Capannori, in Toscana,
dove la differenziata supera l'80 per cento.
Il sindaco: "Le nostre
tasse sulla spazzatura la meno cara della Regione".
Raccolta porta a porta con
sessanta addetti, tutti giovani e assunti in forma stabile
di Jenner Meletti
http://www.repubblica.it/ambiente/2013/06/23/news/nella_citt_a_rifiuti_zero_qui_l_immondizia_oro-61677418/?ref=HREC1-11
CAPANNORI (LUCCA) - Tutto
merito di un "mago". Solo nel paese delle meraviglie
infatti si possono vedere scene come questa: alla stessa ora tutti i
cittadini escono di casa e portano fuori quella che in troppa parte
d'Italia si chiama "spazzatura" e che qui invece è stata
ribattezzata "risorsa". Lia ed Elisa escono dal loro
cancello in via Casalino, posano il sacchetto e si guardano intorno:
tutti hanno fatto il loro dovere, non c'è uscio senza il sacchetto
marrone dell'organico. Domani toccherà al "multimateriale
leggero", poi al "non riciclabile", arriverà il
giorno della carta... Meglio tenere il calendario in bella vista, per
non sbagliare. Se dimentichi la consegna, non puoi buttare tutto nel
cassonetto, magari di notte. I cassonetti, a Capannori, non ci sono
più. Meglio essere puntuali con i ragazzi e le ragazze che arrivano
davanti a casa, con un'Ape car a metano, a "prendere la
consegna".
Si mette a ridere, Rossano
Ercolini, maestro elementare. "Sì, i miei alunni mi chiamavano
mago. È successo nel 1995, quando c'era una lotta in tutto il paese
contro la proposta di un inceneritore. Io compresi che non bastava
dire no, bisognava offrire soluzioni. E così andai nella mia classe
con un sacco nero di spazzatura e la rovesciai sulla cattedra. Ecco -
dissi - plastica e bucce di banana, torsoli di mela, carta, insalata,
legno, pasta avanzata... Tutta assieme, questa è spazzatura. Se
invece facciamo una cernita e cominciamo a dividere - bucce con
torsoli, plastica con vetro... - diventa una risorsa. La spazzatura
non c'è più". "Sei un mago", esclamarono i bambini.
Tanti di loro adesso hanno
messo su famiglia e quando preparano il sacco per l'Ape car ricordano
che tutto cominciò allora. Il loro maestro-mago è diventato famoso.
In aprile ha ricevuto negli Stati Uniti il Goldman Environmental
Prize, definito il "Nobel per l'ambiente".
Centocinquantamila dollari subito impegnati nell'associazione Zero
rifiuti e nel relativo centro studi. "Il nostro lavoro - dice
Rossano Ercolini - non è stato facile. Come comitato del no
all'inceneritore facemmo assemblee in città e in tutte le quaranta
frazioni. Se eliminiamo gran parte dei rifiuti - questo fu il nostro
slogan - non ci sarà bisogno dell'inceneritore. La strada è stata
avviata: solo dal 2005 ad oggi il peso dei rifiuti è diminuito del
37,7 per cento".
In un'Italia dove contro
discariche e inceneritori ci sono state tante barricate e pochissime
proposte, la storia di Capannori dovrebbe essere studiata a scuola.
"Io penso che nel mio Comune - racconta il sindaco Giorgio Del
Ghingaro - ci sia stata una rivoluzione culturale. Si doveva
risolvere un problema e un territorio si è trovato unito: adesso 47
mila cittadini fanno cose mai fatte prima. C'è una forte
partecipazione civica per fare il bene del proprio Comune. E questa
per me è la politica".
Capannori nel 2007 è stato
il primo Comune ad iscriversi all'associazione Zero Waste, rifiuti
zero. La raccolta differenziata con raccolta porta a porta arriva
oggi all'82 per cento, con punte del 90. "Arriveremo a zero -
dice il sindaco - nel 2020. Da sei mesi abbiamo iniziato anche con la
"tariffa puntuale": ogni sacco per l'indifferenziata
consegnato ai cittadini ha un chip con il codice dell'utente. Meno
rifiuti consegni, meno paghi. Ci dicevano che avremmo speso troppo,
con questo progetto. E invece le nostre tariffe sono fra le più
basse della Toscana - per un appartamento di 100 mq con tre persone
la tassa è di 150 euro all'anno - e siamo riusciti ad assumere i
sessanta giovani che fanno il porta a porta".
I rifiuti qui sono una
miniera. Puoi portare ciò che non serve più in un centro raccolta e
già all'ingresso c'è una cernita. Da una parte ciò che è davvero
da buttare (e va smontato per recuperare il rame delle lavatrici, il
metallo, il legno...), dall'altra tutte le cose che possono servire
agli altri. Ci sono abiti, mobili, libri, frigoriferi, giocattoli
che, tramite la Caritas, vanno gratuitamente a chi ha bisogno. Il
progetto Zero Waste coinvolge già anche i privati. C'è un negozio,
Effecorta, che non usa imballaggi non riciclabili. Olio, vino, olio
vengono imbottigliati sul posto. Se vuoi il miele, ti porti il vaso.
Anche detersivi e shampoo sono sfusi.
Ora i Comuni italiani Zero
Waste sono 134 e fra loro c'è anche Napoli. "Si sono impegnati
nella differenziata - dice Rossano Ercolini - Per ora interessa 250
mila cittadini su un milione. Il sindaco Luigi De Magistris ha detto
che sarà allargata ad altri 200 mila entro la fine di giugno. Gli
impegni vanno mantenuti". L'ultima battaglia è contro le cialde
per il caffè. "Se ne consumano un miliardo all'anno, nove
tonnellate solo qui a Capannori. Ogni capsula contiene dodici grammi
di polvere che sarebbero utilissimi in agricoltura. In California
giovani imprenditori ci hanno fatto i soldi coltivando funghi.
Abbiamo chiesto alle aziende di fare capsule diverse, perché ciò
che non è riciclabile o riusabile è un errore del produttore".
Le risposte stanno arrivando. A chiedere la "rivoluzione"
ora non c'è più solo quel "mago" che ancora oggi insegna
alle elementari.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
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