PARMA. INCENERITORE, NEGATA QUALIFICA DI IMPIANTO DA FONTI RINNOVABILI
IREN RICORRE AL TAR DEL LAZIO CONTRO PROVINCIA E GSE; INCENTIVI A RISCHIO?
(DIRE) Parma, 3 giu. - Una nuova tegola cade su Iren per l'inceneritore di Ugozzolo alle porte di Parma. Dopo le indagini pendenti della magistratura sull'iter autorizzativo dell'impianto, e i rilievi di Comune e Provincia alle prove di combustione (sollevati il 5 e il 24 maggio) che hanno portato ad una momentanea sospensione delle attività, ad essere messi in discussione sono ora gli incentivi statali di cui l'azienda ha fatto richiesta per il termovalorizzatore. La vicenda, estremamente intricata sotto il profilo legale, ha un punto fermo nel ricorso presentato il 17 maggio scorso da Iren al Tar del Lazio contro la Provincia di Parma e il Gestore dei Servizi Energetici Gse, spa, società con socio unico nel Ministero dell'Economia e delle Finanze che, tra le altre attività, "valuta e certifica i risparmi conseguiti dai progetti di efficienza energetica nell’ambito del meccanismo dei certificati bianchi, anche noti come “Titoli di Efficienza Energetica” (Tee), e promuove la produzione di energia termica da fonti rinnovabili (Conto Termico)". L'istanza rivolta dalla multiutility ai giudici amministrativi è infatti volta a far annullare una nota del 25 febbraio 2013 con cui Gse ha espresso parere negativo alla qualifica del termovalorizzatore di Parma di "impianto alimentato da fonti rinnovabili (Iafr)" ai sensi del decreto del ministero dello Sviluppo economico del 18 dicembre 2008 che disciplina la materia dei certificati ambientali. Iren, da quanto emerge dal ricorso, avrebbe chiesto di qualificare l'impianto di Ugozzolo come "impianto ibrido termoelettrico con una potenza nominale media annua pari a 17,32 Megawatt". Per il momento i giudici del Tar del Lazio non hanno fissato alcuna udienza. Resta invece da sciogliere il nodo se gli eventuali incentivi siano stati già conteggiati da Iren nel piano economico del termovalorizzatore e come, qualora le risorse derivanti non dovessero arrivare, verranno compensate.
(Agenzia Dire)
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