martedì 4 giugno 2013

Sette Province bocciano il piano rifiuti Emilia Romagna

Sette sorelle no termo
E Parma? Naturalmente Bernazzoli e Castellani tacciono

Dal Resto del Carlino di oggi

Poca innovazione, pochi contenuti e nessuna strategia operativa». Il giudizio sul nuovo Piano regionale di gestione rifiuti proposto dall'assessore regionale all'ambiente, Sabrina Freda e deliberato dalla Giunta a fine marzo è lapidario e multiplo.
A stroncarlo, sette assessori provinciali all'ambiente: sono quelli di Bologna, Ferrara, Piacenza, Forlì-Cesena, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini.



Mancano solo Parma e Modena, a salvare così la Regione da un clamoroso 'cappotto' politico.
Ma quel documento resterà agli atti come l'inusitata ribellione che strappa il tessuto del consenso. «Dopo nove mesi – attaccano i firmatari - di incontri, avremmo voluto vedere molto di più».
E invece gli obiettivi sono superati in partenza e le strategie per raggiungerli, velleitarie. A partire
dall'obiettivo della raccolta differenziata al 70% entro il 2020. «Come raggiungerlo?» si chiedono i sette assessori? «Come contabilizzare seriamente la quantità di rifiuti avviata a recupero e quella smaltita anche se raccolta in modo differenziato?».
E ancora: «Non c'è un bilancio complessivo della raccolta della materia, non viene promosso alcuno strumento per valutare l'impatto sulla salute». «Il tema del pretrattamento fotografa l'esistente senza
considerare che province di questa regione stanno investendo su impianti a massimo recupero che non vengono però mai citati».
E per finire, gli inceneritori. «Il piano ne riduce il ruolo solo in minima parte e non precisa come avviare lo smantellamento di quelli inutili».

E' un vero e proprio stroncamento senza appello quello della quasi totalità del territorio regionale che boccia totalmente il piano regionale proposto dall'assessore Freda.
Spiccano fuori dal coro Parma e Modena, e per Parma sappiamo bene come la pensano i vertici del Pd locale, da sempre assatanati sostenitori dei camini, quasi in spregio alla svolta verde che invece l'Europa ha deciso con la prospettiva al 2020 di vietare l'incenerimento di materiali riciclabili e compostabili.
Intanto perà il cantiere di Ugozzolo è stato limitato e viene impedita ogni attività di pre accensione.
Il caos regna.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR


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