lunedì 3 giugno 2013

Iren ricorre al Tar Lazio contro Provincia e Gse

E' guerra totale per l'inceneritore di Parma

Il 17 maggio scorso (registrato al numero 4524. sezione 3t) Iren Ambiente Spa ha depositato al Tar Lazio un ricorso contro la decisione del Gse (Gestore Servizi Energetici) nazionale di non considerare l'inceneritore di Parma come un impianto cogenerativo.



L'istanza riguarda quindi un passaggio fondamentale del progetto di Parma e cioè il riconoscimento a favore del camino di Ugozzolo dei cosiddetti certificati verdi, incentivi statali fondamentali per sorreggere economicamente il progetto di Parma, un moloch da 200 milioni di euro con evidenti difficoltà di prospettiva.
Ma la questione eclatante è che sia stata la Provincia di Parma ad emettere la sentenza contro l'inceneritore, andando a smontare uno dei mattoni portanti del progetto.
Ovviamente non respira un'aria tanto leggera in quel di strada Santa Margherita, visto che la vista sul cantiere continua ad essere ofuscata ogni giorno che passa da nuovi inciampi e difficoltà.
L'inceneritore sta diventando un miraggio?
Quali sono i ragionamenti in corso a Reggio Emilia, a Genova, a Torino, riguardanti il futuro del Paip di Parma e poi anche dell'inceneritore del Gerbido (Torino).
E' forse plausibile cominciare a pensare che ci sia stato un grave errore di visione sul futuro di questa società e che putnare tutto il banco sull'incenerimento si stia manifestando come un vero e proprio errore strategico di quelli da mandare in tilt una società intera?
Mentre il cantiere arranca a Ugozzolo, saranno ancora i giudici a doversi occupare della vicenda, e non solo quelli del Tar del Lazio, ma anche la sezione della Cassazione che si deve esprimere sulla richiesta di sequestro del cantiere avanzata dalla Procura di Parma.
Anche per il camino delle meraviglie la primavera stenta ad arrivare.
E sul piatto della bilancia giacciono ora 30 milioni di euro di certificati verdi. Ce la farà il gestore ad incamerarli o è un sogno infranto?
E soprattutto il bilancio economico dell'inceneritore con il suo piano di rientro legato proprio agli incentivi statali ha fatto una brutta fine.
Chi paga il conto?
Non certo i cittadini che già ora hanno costi altissimi.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR


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