E' guerra
totale per l'inceneritore di Parma
Il 17 maggio scorso (registrato al
numero 4524. sezione 3t) Iren Ambiente Spa ha depositato al Tar Lazio
un ricorso contro la decisione del Gse (Gestore Servizi Energetici)
nazionale di non considerare l'inceneritore di Parma come un impianto
cogenerativo.
L'istanza riguarda quindi un passaggio
fondamentale del progetto di Parma e cioè il riconoscimento a favore
del camino di Ugozzolo dei cosiddetti certificati verdi, incentivi
statali fondamentali per sorreggere economicamente il progetto di
Parma, un moloch da 200 milioni di euro con evidenti difficoltà di
prospettiva.
Ma la questione eclatante è che sia
stata la Provincia di Parma ad emettere la sentenza contro
l'inceneritore, andando a smontare uno dei mattoni portanti del
progetto.
Ovviamente non respira un'aria tanto
leggera in quel di strada Santa Margherita, visto che la vista sul
cantiere continua ad essere ofuscata ogni giorno che passa da nuovi
inciampi e difficoltà.
L'inceneritore sta diventando un
miraggio?
Quali sono i ragionamenti in corso a
Reggio Emilia, a Genova, a Torino, riguardanti il futuro del Paip di
Parma e poi anche dell'inceneritore del Gerbido (Torino).
E' forse plausibile cominciare a
pensare che ci sia stato un grave errore di visione sul futuro di
questa società e che putnare tutto il banco sull'incenerimento si
stia manifestando come un vero e proprio errore strategico di quelli
da mandare in tilt una società intera?
Mentre il cantiere arranca a Ugozzolo,
saranno ancora i giudici a doversi occupare della vicenda, e non solo
quelli del Tar del Lazio, ma anche la sezione della Cassazione che si
deve esprimere sulla richiesta di sequestro del cantiere avanzata
dalla Procura di Parma.
Anche per il camino delle meraviglie la
primavera stenta ad arrivare.
E sul piatto della bilancia
giacciono ora 30 milioni di euro di certificati verdi. Ce la farà il
gestore ad incamerarli o è un sogno infranto?
E soprattutto il bilancio
economico dell'inceneritore con il suo piano di rientro legato
proprio agli incentivi statali ha fatto una brutta fine.
Chi paga il conto?
Non certo i cittadini che
già ora hanno costi altissimi.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
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