Nuovo via
fino alla prossima puntata al camino di Ugozzolo
Il Tar
sventola a Iren la bandiera a scacchi
Il Tar apre di nuovo la
porta del cantiere Iren e da il via libera all'esercizio provvisorio,
accogliendo le richieste della multiutility dopo lo stop imposto
dalla Provincia di Parma.
Fuoco alle polveri quindi
per il camino di Ugozzolo, in attesa della discussione nel merito il
prossimo 9 ottobre.
Il pronunciamento dei
giudici non cambia certo l'opinione che abbiamo del progetto.
Che rimane un'idea
antieconomica, pericolosa per la salute e per l'ambiente, contro le
buone pratiche di raccolta differenziata che il comune di Parma sta
avviando in città e che i comuni della Bassa hanno già da anni
messo in pratica, con risultati sorprendenti.
Non cambia nemmeno la nostra
strategia di contrasto.
Questo impianto rimane un
oggetto vecchio già oggi, antitesi dell'indirizzo europeo che al
2020 intende vietare la combustione di tutti i materiali compostabili
e riciclabili, di fatto togliendo tutta la benzina ai forni.
Se come quasi tutti
prevedono il camino di Ugozzolo inizierà i suoi vagiti, ora la fase
fondamentale è quella dei controlli serrati, oltre che l'avanzamento
senza tentennamenti della raccolta differenziata porta a porta da
applicare anche alle aziende e non solo ai cittadini.
Sui controlli la richiesta
che da tempo portiamo avanti è quella del controllo in continuo
delle diossine, in modo da potersi allertare per tempo in caso di
malfunzionamenti.
Un altro importante tassello
è quello di poter contare su una commissione di esperti di massimo
livello e di indubbia neutralità e indipendenza che abbia accesso ai
dati grezzi in uscita dal camino di Ugozzolo, una commissione che si
possa esprimere senza filtri (in questo case davvero non ci vogliono)
basando il suo giudizio sulla scienza e su dati veritieri e
verificabili.
Da parte nostra, insieme ai
medici di Isde, è in corso di valutazione una campagna di
monitoraggio sui metalli pesanti, già in fase di avviamento a
Torino, che metta sotto osservazioni i bambini delle scuole collocate
in un certo raggio dall'impianto.
Una importante campagna di
verità per potere, se tutto andrà bene, tranquillizzare anche noi
stessi dai tanti timori raccolti nelle tante Ilva sparse sul
martoriato territorio italiano.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
2 agosto 2013
L'inceneritore
di
Parma
avrebbe
dovuto
accendersi
453
giorni
fa
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