martedì 14 dicembre 2010

Iren, le mani sulla città

Passeggiando per le vie di Parma in questi giorni è impossibile non imbattersi nella pubblicità martellante di Iren, che con la sua divisione Iren Mercato ha coperto tutta la città di inviti ad utilizzare i propri servizi.
Iren Mercato… anche le parole hanno la loro importanza e cominciamo a capire dove si sta dirigendo il gestore dei rifiuti.
Anche il povero Garibaldi ne ha fatto le spese, la sua statua in piazza è completamente circondata da enormi tabelloni che, grazie ad una lampadina vecchio stile ed un fornello del gas, vogliono esprimere, in malo modo a dire il vero, la modernità della multi-utility nella gestione delle energie rinnovabili.


Garibaldi fu ferito

E' di ieri poi la pubblicazione del piano industriale 2011-2015 e finalmente tante cose vengono finalmente alla luce del sole.
Innanzitutto il titolo chiarisce quali sono gli interlocutori prediletti di Iren "13 dicembre 2010 – Il Gruppo Iren presenta oggi alla comunità finanziaria il nuovo Piano Industriale 2011-2015"
Comunità finanziaria dunque e non il territorio dove vivono, mangiano, lavorano e respirano i suoi preziosi clienti, gli unici che mettono sul piatto la pecunia.
Finalmente si capisce l'ostinazione del gestore dei servizi ambientali di Parma nel continuare a costruire un impianto inquinante così inviso alla comunità.
Riportiamo semplicemente quanto scritto nella parte legata ai rifiuti: "il Gruppo Iren punta ad una crescita della quota di mercato nella gestione dei rifiuti speciali non pericolosi (+30% sui territori di riferimento). Il 18% della crescita del Mol sara' sostenuta dal settore Ambiente attraverso un piano di investimenti che si attesta a circa 400 milioni di euro nel quinquennio."
Avete capito a cosa serve l'inceneritore di Ugozzolo?
Ancora no? Proviamo a spiegarvelo.
L'impianto porterà il suo fondamentale contributo all'aumento del Margine Operativo Lordo (MOL) di Iren. A far guadagnare i soci tanti bei quattrini. Punto.
Eccone svelato l'unico motivo.
Non serve a chiudere il ciclo dei rifiuti come le amministrazioni locali si ostinano a comunicare ai cittadini. E' solo una pura e semplice questione economica.
Poco importa se ad andarci di mezzo sarà la salute di 10.000 persone che lavorano nel raggio di 2km da Ugozzolo.
Non avete ancora capito?
Iren intende aumentare la propria quota di mercato del 30% sulla gestione dei rifiuti speciali, quando è noto che l’ente pubblico si deve fare carico esclusivamente di gestire i rifiuti urbani.
Ad Iren conviene bruciare rifiuti delle aziende che sarebbero perfettamente riciclabili (plastica, legno, carta, cartone). E lo farà aumentandone i quantitativi del 30%, e utilizzando un forno che doveva essere “dedicato” al pubblico e costruito a tale scopo.
Conviene perché così guadagnano col teleriscaldamento tramite incentivi esorbitanti.
Cosa bruceranno a Ugozzolo? Rifiuti speciali, che arriveranno chissà da dove.
Poco importa se a Pedrignano, a solo 1 km dal camino, stanno costruendo un asilo nido che, a partire dal 2012 (ironia della sorte) accoglierà bambini tra i 3 mesi e i 3 anni proprio nella fascia di età più sensibile alle emissioni nocive del camino (diossine, furani, metalli pesanti, 3,2 tonnellate di PM10 in più), proprio nel momento in cui il forno emetterà i suoi primi vagiti inquinanti.
Di fronte a questi evidenti dati di fatto non abbiamo più nessun dubbio sulle reali intenzioni di Iren, che ha uno solo scopo nella vita, guadagnare.
Vogliamo però capire se per i politici di Parma vale più l'interesse della comunità che li ha eletti o se invece devono chinarsi ad un direttore generale che fa la voce grossa quando qualcuno mette in dubbio il progetto dell'inceneritore di Ugozzolo e chiede chiarezza sui conti, peraltro non ricevendo nessuna risposta.
Vogliamo capire se Andrea Viero, per il quale la Procura della Corte dei Conti ad inizio anno ha chiesto il rinvio a giudizio per “danno erariale”, ha il potere di imporre il proprio piano industriale ad un territorio che potrebbe gestire i rifiuti in modo non impattante per la salute. Chi ha in mano le redini del territorio, chi decide del suo futuro?
Ci rivolgiamo dunque a Villani, Vignali e Bernazzoli per capire da che parte stanno.
Mercato o cittadini?
Dividendi o salute?
Politici di Parma, se ci siete, battete un colpo!

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 14 dicembre 2010
-509 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+197 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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