Sono “volate via” 1200 fiaccole in un battibaleno e la maggior parte delle persone che hanno sfilato sono così rimaste senza fuoco sacro. Colpa della nostra esagerata apprensione. Così crediamo che sia semplice triplicare quel numero e superare abbondantemente le 3000 anime che ieri hanno pacificamente e gioiosamente invaso il centro storico della città di Parma, sotto un cielo terso.
Il popolo della salute è partito intorno alle 17 da piazzale Santa Croce, un tripudio di famiglie con bambini in coro contro l'inceneritore, associazioni, gruppi di acquisto solidali, studenti, reti di gruppi ambientalisti.
Un lungo serpentone che ha lasciato il segno del proprio passaggio in via D'Azeglio, via Mazzini, via Garibaldi, la città ferma e immobile al passaggio delle fiaccole della speranza, che prevalga la salute sugli interessi. Un corteo pacifico e allegro, nonostante il tema grave e serio.
Poi la sorpresa finale. Invece che andare al Duc, dopo il niet a piazza Garibaldi, il corteo è passato in via XX Settembre, proprio dove abita il sindaco Pietro Vignali e qui la fiaccolata ha messo radici. E' emerso un piccolo palco, due casse, un microfono e i discorso finali sono stati fatti davanti alle finestre del sindaco, in una strada stracolma di parmigiani.
Un bell'effetto. Qui gli attivisti del no all'inceneritore e del sì alle alternative hanno chiesto a gran voce due cose: una seduta straordinaria del consiglio comunale, da dedicare proprio al tema inceneritore e la messa in pista di un referendum, per dare finalmente la parola ai cittadini, su un tema così discusso.
Qui è stato letto il lungo elenco di chi il GCR ha incontrato in questi mesi di duro lavoro, tanti nomi di persone che sono state “informate” e che ora non possono nascondersi dietro la cortina del “non sapevo”.
Sul palco anche Rossano Ercolini, che ha testimoniato i progressi dei progetti Rifiuti Zero con la prossima adesione anche di Forte dei Marmi, dove la scorsa primavera era stato sequestrato il vicino inceneritore di Falascaia per avvelenamento delle acque.
Gli inceneritori in ritirata fanno ben sperare il popolo di Parma che ora conta su un appoggio raddoppiato dei cittadini, finalmente consci dei rischi che correranno se il progetto dell'inceneritore non verrà bloccato.
La prossima settimana intanto partirà una petizione popolare nelle tabaccherie di Parma per sottoscrivere il no all'impianto.
Il cielo di Parma ieri notte era terso e illuminato da una luna compiacente.
Un altro passo avanti nella strada che porta a rifiuti zero.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 12 dicembre 2010
-511 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+195 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Tenete duro! Saremo sempre a fianco a voi.
RispondiEliminaSo che suona ridicolo ma solo oggi abbiamo visto i commenti. Grazie per il sostegno. Vi aspettiamo il 9 settembre per la fiaccolata!
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