giovedì 16 dicembre 2010

Parma dice no

Che la parola sia data ai cittadini. Che siano loro a scrivere il destino dell'inceneritore. Una petizione popolare per dare la possibilità a chi lo vuol fare di dire no alla gestione dei rifiuti tramite incenerimento, in modo da fare i conti della serva su cosa ne pensa l'opinione pubblica di questo progetto.
Parte oggi e sarà attiva per tre mesi la raccolta di firme promossa dal GCR con la collaborazione dei tabaccai cittadini che vorranno ospitare i moduli da compilare e firmare. Sul sito dell'associazione www.gestionecorrettarifiuti.it sarà tenuta aggiornata una mappa della città dive verranno indicati tutti i punti aperti al pubblico per raccogliere le firme.



Negozi, associazioni, edicole, aziende, privati, parte la più fitta e certosina raccolta di firme che Parma ricordi, dalla quale ci si aspettano risultati clamorosi. Tutti gli interessati a raccogliere le firme possono scrivere a gestionecorrettarifiuti@gmail.com o telefonare al 331.116.8850.
L'associazione Gestione Corretta Rifiuti mette così in gioco la propria credibilità per capire quanto e in che misura il messaggio sia giunti ai parmigiani.
Da ormai quasi due anni l'associazione si è rimessa in moto con grande energia e dispendio di forze per recuperare il tempo perduto e la disinformazione totale su cosa significhi e comporti per un territorio l'accensione di un impianto di incenerimento.
Mesi di lavoro per incontrare partiti, associazioni, scuole, organizzare serate, convegni, proiezioni, approfondimenti, realizzare comunicati stampa e appelli.
Ora è giunto il momento di passare la stilografica ai concittadini, affinché siano loro in prima persona a giudicare quanto il GCR si sia spiegato sul tema e quali risultati e traguardi abbia raggiunto.
Vedremo alla fine di marzo quali saranno i numeri di questa ennesima iniziativa, per capire se davvero la città ha compreso fino in fondo la pericolosità di un forno che brucia per 330 giorni all'anno ventiquattr'ore al giorno rifiuti urbani ma anche rifiuti speciali, ospedalieri, forse tossico nocivi. Un forno che non ha avuto il parere dei cittadini, una scelta che non ha preso in considerazione altre opportunità e possibilità di gestione dei rifiuti, meno impattanti, meno pesanti economicamente, che salvaguardassero l'ambiente e la salute dei cittadini.
Noi l'alternativa l'abbiamo presentata ma il silenzio, anche su questo fronte, è compatto.
Lasciamo alla firma dei parmigiani il verdetto.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 16 dicembre 2010
-507 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+199 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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