mercoledì 15 dicembre 2010

L'Usl di Albano, no all'inceneritore

sanità che vai, risposta che trovi

Federica Matteucci, di Nuova Agenzia Radicale, ci aggiorna sulle decisioni dell'Usl di Albano (Lazio) in merito all'eventuale costruzione di un inceneritore.
La Asl RmH (Castelli/Litorale) non ha avuto tentennamenti ed ha prontamente bocciato la proposta del termovalorizzatore, perché, ha spiegato, “incompatibile con il mantenimento di una situazione igienica adeguata per il territorio”.
Piazzare un inceneritore di rifiuti ad Albano, infatti, peggiorerebbe una situazione già di per sé instabile, contribuendo ad aumentare la concentrazione di arsenico, di manganese e fluoruro nella falde delle acque potabili.



Insomma che confusione! Fatelo come quello di Parma l'inceneritore, visto che migliorerà l'aria ed avrà un impatto zero sull'ambiente! Che diamine, è così semplice!
L'inceneritore di Albano era previsto in una zona in cui la presenza di sostanze nocive nel terreno è già al limite. Senza contare inoltre che l’introduzione di un inceneritore si tradurrebbe in un consumo eccessivo di acqua (circa 223.110 metri cubi al giorno) che i Castelli Romani non può proprio permettersi.
Invece noi padani di acqua ne abbiamo in abbondanza da donare all'impianto targato Iren e sponsorizzato dalle nostre amministrazioni locali.
In Lazio invece “le gravissime carenze idriche” – come si legge nella relazione della Asl Rm H che boccia l’inceneritore di Albano – sono alla base della nomina “di un commissario per l’emergenza idrica”. Peccato però che, come si apprende più avanti nel dossier dell’azienda sanitaria, un ufficio governativo destinato a risolvere l’emergenza acqua ai Castelli esista già e sia già attivo con tanto di responsabile.
Se un inceneritore è pericoloso in Lazio, alzando la latitudine l'impianto migliora da sé?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 15 dicembre 2010
-508 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+198 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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