domenica 12 dicembre 2010

Salute, vi sembra una richiesta così stramba?

Parma vuole l'inceneritore?
Nessuno di quelli che contano sembra far caso al fatto che la città abbia detto no.
Oggi siamo in tanti a difendere la nostra salute, per noi e per quelli che verranno
Non abbiamo bandiere, non siamo ne di destra ne di sinistra ne di centro
Forse è questo aspetto che più spaventa e allarma i sostenitori dell'inceneritore
Non siamo collocabili, e quindi difficili da attaccare
Il Pd oggi esce di nuovo sulla stampa per dire sì all'inceneritore
Sarà una data a caso?
La strada della raccolta differenziata non può tornare indietro, ma ci devono dimostrare che quello che i cittadini differenziano sia davvero recuperato.
Noi dobbiamo produrre sempre meno rifiuti, è l'unica strada, quella dei cittadini virtuosi che differenziano tutti i materiali, con una raccolta puntuale porta a porta.



Però se Iren lascia questi enormi cassoni di indifferenziato per la strada è ovvio che l'intenzione non è quella di ridurre al minimo gli scarti, ma c'è ansia di mantenere alimentati gli inceneritori.
Dobbiamo togliere materia agli inceneritori, ma se poi Iren porta la plastica che abbiamo differenziato di nuovo all'inceneritore ci sentiamo presi in giro.



E purtroppo è davvero così, scritto nero su bianco sul progetto dell'inceneritore, scritto da Iren, senza che nessuno abbia sollevato obiezioni, bruceremo la plastica differenziata. Qualcuno è forse inorridito?
Roberto Garbi, segretario provinciale del Pd, facente parte della commissione regionale sulla salute, per assurdo afferma che condivide il nostro programma
Capite come si gioca con le parole?
Dice che sono d'accordo con la riduzione, il riuso e il riciclo
Ma non c'è bisogno del Gcr, lo dice l'Europa!
Poi afferma che il suo partito è disponibile a parlarne, per verificare se fare un inceneritore più piccolo. Ma se non fa male che problema c'è?
Facciamolo gigantesco, che bruci i rifiuti di tutta la regione!
Ma se invece male invece fa, stiamo giocando sulla nostra pelle, per interessi di bottega, per interessi economici.
La salute ha un prezzo?
Cosa costerà curare le malattie dei prossimi vent'anni di inceneritore?
Ieri a Brescia hanno iniziato uno studio sui bambini perché si sono accorti che in un quartiere, San Polo, a 3 km dall'inceneritore più bello del mondo, c'è un tasso di malattie e di tumori fuori norma
Capite il nostro destino?
Non sarebbe meglio prevenire che curare?
Oggi siamo qui sotto le finestre del sindaco.
E' indifferente di quale schieramento sia, il sindaco è il sindaco e basta.
Chiunque esso sia rappresenta la massima autorità sanitaria.
Oggi siamo qui a chiedere di portare i medici in consiglio comunale, una seduta straordinaria del consiglio comunale di Parma dedicata al problema sanitario dell'inceneritore.
Con i medici che hanno parlato il 22 settembre all'auditorium Paganini davanti a mille parmigiani. Siano ascoltati anche dai nostri rappresentanti, che là non c'erano, di sinistra, di destra, di centro.
Per evitare di sentirci dire, tra qualche anno, che loro non sapevano.
Che dovevamo dirglielo.
Stiamo chiedendo l'impossibile?
Cosa c'è di eversivo nella richiesta di avere salute?
Se pretendere la salute è diventato estremista, noi siamo estremisti.
Se rivendicare la salute è diventato terrorismo, noi siamo terroristi
Luigi Giuseppe Villani è un medico, è anche il vicepresidente di Iren, non abbiamo notizie di lui dal suo insediamento in quella multiutility. Lui che è medico non può non sapere a quale destino sta condannando i cittadini di Ugozzolo, di Sorbolo, di Mezzani. E' anche lui in silenzio stampa?
Perché sapete che la Provincia è in silenzio stampa.
Sarebbe divertente se non fosse in gioco la nostra salute. Non parlano.
In questi giorni abbiamo chiesto di fare chiarezza sull'assunzione della figlia di Vincenzo Bernazzoli, presidente della provincia che ha autorizzato l'impianto di incenerimento, come dipendente di Iren, che dal presidente ha ottenuto il via libera.
Oggi noi siamo qui a pretendere la salute.
Dei nostri cittadini, di quelli di Parma e di quelli della Provincia.
Salute per il nostro ambiente, già oggi malato.
Salute per la nostra economia, che sulla salubrità dei suoi prodotti ha prodotto la sua ricchezza.
Salute per la politica, affinché sia il bene comune a guidare i cuori.
E non gli interessi di bottega, di partito, di portafoglio, di famiglia.
Lo abbiamo chiesto in mille modi diversi.
Noi vogliamo lasciare una Parma migliore, ai nostri figli e ai nostri nipoti.
Vi sembra una richiesta così stramba?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 12 dicembre 2010
-511 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+195 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?

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