Ma a Parma li sostiene, contorsionismi della politica
Udc che vai, risposta che trovi. Sulle parole di De Leonardis, esponente del partito Udc, non ci possono essere dubbi interpretative. Il suo è un no motivato, e condiviso, agli inceneritori, considerati macchine pericolose.
Anche quando sono targate Marcegaglia.
“Non si tratta di una chiusura preventiva figlia di pregiudizi: ma l’insediamento di un termovalorizzatore in una comunità va sempre valutato attentamente, per i possibili rischi per la salute dei cittadini in primo grado, ma anche per le inevitabili ripercussioni per l’ambiente, l’agricoltura, il turismo, l’economia complessiva dei territori circostanti.
E il progetto di impianto del gruppo Marcegaglia in Contrada Paglia, nel cerignolano, non può e non deve fare eccezione in merito a un esame scrupoloso in ogni dettaglio –compresa la situazione complessiva di un’area destinata ad essere attraversata da un numero tale di mezzi pesanti da compromettere ancor più la già precaria situazione stradale– e un doveroso confronti tra i costi e i benefici reali legati a una tale operazione, che vanno ben oltre l’immediato e meritano un esame di ampio respiro e prospettiva”.
La dichiarazione è firmata dal consigliere regionale Udc, Giannicola De Leonardis, anche presidente della settima Commissione Affari Istituzionali, che ha seguito con attenzione e partecipazione l’incontro organizzato nel Palazzo di Città di Cerignola che ha visto un animato confronto tra amministratori, sindaci, tecnici e cittadinanza attiva.
“E’ necessario un pieno coinvolgimento della giunta regionale, a partire dall’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro, e mi attiverò – garantisce l’esponente Udc – per l’apertura di un tavolo tecnico e arrivare a una soluzione condivisa nell’esclusivo interesse della popolazione”.
Esclusivo interesse della popolazione, qui spazio per i business del gestore di turno pare non ce ne siano, a differenza di Parma, dove costruiscono un inceneritore ad uso e consumo di Iren, per rifocillare i bilanci del colosso ligure piemontese, a spese della salute dei parmigiani.
“Servono garanzie certe – conclude De Leopardis – perché non possiamo permetterci nessuna disattenzione e nessuna superficialità in una situazione così delicata. Evitando le contrapposizioni frontali e le barricate, i palleggi di responsabilità tra enti locali, la difesa degli interessi particolari rispetto a un quadro d’insieme di prospettiva, l’unico che conta veramente”.
Parole Sante Zia Lucia, canticchiava il grande Riccardo Cocciante.
Non proprio le stesse recitate a Parma da Libè: “Cito non a caso la vicenda del termovalorizzatore, opera nella quale credo al 100%. E’ necessario che i parmigiani conoscano l’argomento perché così si lascia poco spazio a coloro che danno notizie spesso infondate diffondendo paura”.
Noi lo conosciamo benissimo il progetto! Proprio bene, anche troppo.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 18 dicembre 2010
-505 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.
+201 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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