Stasera a Parma il segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani sarà in piazza Garibaldi, in un comizio in cui sosterrà il locale gruppo dirigente in vista delle prossime elezioni amministrative.
Il Pd locale, ringalluzzito dalle recenti disavventure della giunta Vignali, si frega le mani in vista della ghiotta occasione del 2012, quando potrebbe avere campo libero per la corsa allo scranno ducale.
Non entriamo chiaramente nel merito di vicende extra-forno.
La nostra missione è chiara e definita, totalmente finalizzata a contrastare una politica dei rifiuti basata sull'incenerimento e sui guadagni di pochi.
Vorremmo però chiedere a Bernazzoli, Castellani, Pagliari, Garbi, ed anche al segretario Bersani, il perché di questa cieca adesione ad un progetto così contestato.
Vale davvero la pena di leggersi la proposta programmatica del Pd in materia di rifiuti, tratta pari pari dal sito dei democratici: "Riciclo dei rifiuti: anche qui ci vuole una discontinuità, va rovesciato un modo di vedere seguito fin qui per cui i rifiuti sono solo un problema da gestire nel modo più efficiente possibile e nel rispetto dell’ambiente e della salute. Dobbiamo imparare sempre di più a vedere i rifiuti come una risorsa in un mondo di risorse limitate e quindi immaginare distretti del riciclo, favorire lo sviluppo di industrie locali che riutilizzano i materiali resi disponibili in quantità sempre maggiori dalla promozione della raccolta differenziata per andare verso una vera e propria società del recupero. L’obiettivo rimane quello di non sprecare risorse e quindi sono prioritarie le misure che possono ridurre alla fonte i rifiuti prodotti, sviluppando ad esempio un processo innovativo per la progettazione degli imballaggi”.
Sono parole chiare che non lasciano spazio a dubbi.
Ma allora perché il segretario Bersani, nel 2007, alla richiesta di moratoria dei Medici dell'Emilia-Romagna sulla costruzione degli inceneritori, ha risposto stizzito minacciandoli di sanzioni e accusandoli di procurato allarme?
Perché l'assessore all'Ambiente Castellani, in un intervento ad un convegno pubblico, ha affermato il falso, negando l'emissione di diossine dall'impianto di Ugozzolo, sebbene sia certificata dalla stessa Iren nel progetto definitivo?
Perché il presidente Bernazzoli, all'indomani dello stop ai lavori per l'abuso edilizio, annunciava chiarezza, confidando nella correttezza della procedura, nella non necessità di una concessione edilizia, quando era stato lui stesso nella delibera di giunta 938/2008 a richiederla al Comune di Parma?
Perché il segretario Garbi, con Errani presente, alla convention programmatica del Barilla Center, si appellava al civismo, all'associazionismo, alla partecipazione quando poi i suoi uomini hanno impedito in malo modo ai nostri sostenitori di avvicinare Errani per fare delle semplici domande?
Perché Pagliari fa interrogazioni a raffica su qualsiasi argomento che gli venga in mente e poi tace sul rappresentante del comune in ATO in palese conflitto di interessi dato il suo ruolo di dipendente Iren, sui mega stipendi dei dirigenti Iren quando i suoi colleghi di partito di Reggio fanno interpellanze e mozioni?
Francamente non riusciamo a capire il perché di questa linea intransigente ed anche un po' masochista, su un tema, quello ambientale, che dovrebbe essere il cavallo di battaglia di un partito di centro-sinistra.
Quando abbiamo iniziato questa avventura abbiamo contattato tutti i partiti indistintamente per ottenere ascolto, appoggio delle nostre ragioni, condivisione dei nostri progetti alternativi.
Da allora l'attuale gruppo dirigente del Partito Democratico non si è mosso di un millimetro dalla sua ferma decisione di sostenere il forno. Tutto quanto andava in contrasto con il progetto veniva scartato a priori.
Fede cieca e incontrovertibile all'incenerimento come unica soluzione.
Sappiamo che nella base del Partito Democratico c'è una forte discussione e facciamo dunque un appello a queste persone, cittadini di Parma, che hanno a cuore l'ambiente della propria città ed sono convinti che le parole del programma del partito debbano tradursi in realtà, per convincere i propri leader che stanno sbagliando.
Che questa linea deve essere abbandonata pena un ancora maggiore scollamento tra il Pd e la società civile.
Chiediamo alla base del Pd di fare sentire la propria voce e di reclamare un cambiamento.
Le nostre porte sono sempre aperte.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 27 luglio 2011
+26 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+422 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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