In occasione della festa di piazza del popolo del PD in presenza del segretario generale Bersani, abbiamo partecipato per manifestare, in silenzio, alla dirigenza del partito, il nostro no al forno.
Con una presenza nutrita e convinta ma silenziosamente rispettosa della festa altrui, ma soprattutto consapevoli del fatto che tanti elettori e simpatizzanti del PD sono nostri convinti sostenitori.
Perché dietro il tema della salvaguardia della salute e dell’ambiente non c’è distinzione di destra e di sinistra, non c’è appartenenza partitica, ma solo prospettive di cambiamento per un futuro diverso, per noi e per le prossime generazioni.
Lo abbiamo detto e scritto in tutte le salse, da cinque anni a questa parte. Da quando cioè nel marzo 2006 un gruppo di cittadini, stimolati dai “grillini” di Parma, decise di dare vita al Coordinamento.
Per questo siamo senza parole quando ci sentiamo dire dal segretario regionale del PD Stefano Bonacini “perché non abbiamo mai detto che il sindaco deve andare a casa” o “perché non facciamo un comunicato contro il sindaco”.
E siamo stanchi che le nostre argomentazioni siano prese e strumentalizzate a seconda dell’opportunità e del momento. Confidiamo per questo nell’intelligenza dello stesso Bonacini.
Allora sarà opportuno ribadire a Bonacini che il GCR è sul territorio dal 2006 da quando cioè il PD non esisteva e forse non esisteva politicamente nemmeno il segretario regionale.
Sgombriamo subito il campo da ogni tentativo di strumentalizzare la nostra partecipazione silenziosa. Soprattutto non la accettiamo da chi non conosce la nostra storia, tanto è vero che nessuno dei militanti PD presenti si è indignato o ha manifestato contrarietà per la nostra presenza.
Se si vuole di può capire il significato.
Abbiamo, nel tempo, manifestato consenso o rifiuto a determinate iniziative, sia politiche sia decisionali, nei confronti di tutte le forze politiche in campo. E ce ne facciamo vanto.
Quanto succede all’interno dell’amministrazione comunale di Parma non ci riguarda se non per l’indignazione e la frustrazione che ogni singola persona può provare. Ma è una questione politica strettamente personale, tanto è vero che alcuni di noi erano presenti fra gli “indignados”, altri no.
Siamo senza parole perché “democrazia”, “associazionismo”, “partecipazione” sono state fra le parole più utilizzate ieri sera in quella festa popolare. Le stesse che sistematicamente abbiamo utilizzato per trovare un confronto con il PD locale nel merito del progetto inceneritore ed alle sue alternative.
Democraticamente ci siamo sentiti, come cittadini, coinvolti in un progetto di estremo impatto sulla vita sociale e produttiva della città.
Da anni partecipiamo con la nostra associazione nella pratica dell’informazione e della presa di coscienza e con molta fatica nel 2009 abbiamo portato sul tavolo del presidente della provincia PD Bernazzoli una petizione sottoscritta da 10.000 firme di cittadini che chiedevano condivisione ed un progetto alternativo, insieme alla revisione del Piano Provinciale della Gestione dei Rifiuti.
Molto meno democraticamente, quelle diecimila firme sono state cestinate e quei diecimila cittadini stanno ancora aspettando una vostra risposta.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 28 luglio 2011
+27 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+423 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
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