Alla presenza di 2 ministri della Repubblica, la Chiesi Farmaceutici ha inaugurato il nuovo Centro Ricerche, costruito nei pressi dell’uscita dell’autostrada, nel quale a regime lavoreranno 450 lavoratori.
Un edificio di 20.000 mq nel quale sono ubicati 181 laboratori, 254 uffici, 32 sale riunioni e 2 reparti produttivi ad alta tecnologia, il cui costo complessivo si aggira sui 90 milioni di euro.
Il Centro Ricerche di Chiesi dista esattamente 1 km dal camino dell’inceneritore Iren di Ugozzolo.
Per ironia della sorte il centro ricerche sarà dedicato prevalentemente allo studio delle malattie respiratorie.
Nel giugno 2010 il Alberto Chiesi, in occasione dei festeggiamenti per il 75° anniversario dalla fondazione dell’azienda, aveva espresso dubbi sull’impianto di incenerimento in costruzione, dichiarando: “Non temiamo per i nostri prodotti, ma qualche preoccupazione per le persone ce l’abbiamo”.
La disgraziata scelta sull’ubicazione dell’impianto diventa dunque ogni giorno più evidente, con Barilla e Chiesi, le 2 più importanti aziende del nostro territorio, praticamente a fianco.
Un inceneritore che ogni ora produrrà 144.000 metri cubi di aria sporca, emissioni gassose direttamente inalate dagli sfortunati lavoratori che si recheranno ogni giorno per oltre 8 ore all’ombra del camino.
Ricordiamo che i progettisti dell’impianto hanno dichiarato un incremento emissivo nell'area circostante di ben 3,2 tonnellate di PM10 in più.
Ricordiamo anche che le patologie legate all'inquinamento da polveri sottili sono l'asma, le affezioni cardio-polmonari e la diminuzione delle funzionalità polmonari.
L'OMS, sulla base di uno studio condotto nel 2000 in 8 città del mondo, stima che le polveri sottili siano responsabili dello 0,5% dei decessi registrati in un anno.
Uno studio epidemiologico condotto negli Stati Uniti e pubblicato ad ottobre 2010, ha provato la correlazione tra diabete negli adulti e inquinamento atmosferico da polveri sottili.
I ricercatori statunitensi che hanno elaborato lo studio “Association between fine particulate matter and diabetes prevalence in the U.S.” provengono da istituzioni quali il Mit di Boston, l'Harvard Medical School, la Yale University di New Haven, Connecticut.
Insomma ce n’è abbastanza perché a Parma si ripensi drasticamente ai modelli di gestione dei rifiuti così come sono stati fino ad oggi in Italia e nel resto del mondo e si riparta dagli esempi concreti e virtuosi che sono sparsi per il mondo.
Domani sera al cinema Astra, grazie alla perseveranza di Francesco Barbieri, avremo a Parma amministratori di comunità che quotidianamente lavorano nella direzione di ridurre il rifiuto residuo e massimizzare il riciclo.
Jack Macy, Ezio Orzes e Raphael Rossi non sono teorici delle strategie Rifiuti Zero ma, bensì, tecnici ed amministratori che si confrontano con i problemi concreti delle comunità che amministrano, fornendo soluzioni e conseguendo risultati di eccellenza.
I lavoratori di Chiesi possono evitare questo insano aerosol se Parma, i suoi cittadini, i suoi politici e le sue aziende vorranno voltare pagina.
Nel frattempo auguriamo loro un buon aerosol.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 3 ottobre 2011
+94 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+490 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
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