Domani il Tar si pronuncia sul cantiere di Ugozzolo.
Siamo convinti che i giudici saranno concentrati sui temi emersi dalle due sospensive che il comune di Parma ha emesso sugli illeciti in corso al Paip.
Siamo certi che la prospettiva della salute e della salvaguardia dell'ambiente saranno tenuti in debita considerazione, un sottofondo che di per sé è giustizia, rispetto, accudimento.
Tutti noi respiriamo la stessa aria, che già oggi, senza il forno in costruzione, è già fortemente compromessa, senza aggiungervi 3 tonnellate di polveri fini all'anno in più.
Viviamo in un catino sporco, tutto l'anno, con lunghi periodi di aria stabile e stagnante che ammorba i nostri polmoni e crea disastri dal punto di vista sanitario.
Siamo convinti che non ci possano essere motivazioni di opportunità di fronte a illeciti come un abuso edilizio.
Siamo convinti che se ci sono alternative efficaci e percorribili, economicamente più vantaggiose, siano queste le tecniche da adottare anche a Parma, per il futuro.
Oggi, davanti a scenari così in evoluzione, con una legislazione europea che spinge i Paesi membri verso una società del riciclaggio, anche Parma deve intraprendere questo sentiero che guarda avanti e non si fa bloccare da un impianto che per 30 anni segnerebbe pesantemente il territorio.
Conosciamo le storie degli altri inceneritori.
Quella di Pietrasanta, dove sono stati avvelenati due torrenti a 3 km dalla spiaggia.
Quella di Montale, dove i dati fuori norma delle emissioni sono stati tenuti nascosti, mentre i foraggi e gli animali assorbivano dosi massicce di diossina.
Sono impianti obsoleti, di quando si credeva che bruciare significasse far sparire, distruggere.
Sono impianti già in esubero anche nella nostra regione.
Se davvero ci si impegna nella raccolta differenziata, il residuo non consente, economicamente parlando, di costruire un inceneritore.
Domani i giudici hanno l'opportunità di aprire a Parma nuovi scenari, fatti di aria migliore e di tecniche avanzate di gestione, come faranno a Reggio Emilia, come faranno a Lucca, come insegna la migliore tecnologia oggi.
Bruciare, del resto, è solo trasportare i rifiuti dalla terra al cielo.
Una magra consolazione, non vederli, ma respirarli.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 4 ottobre 2011
+95 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+491 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
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