Con l'estate, per lo meno climaticamente non ancora finita, tornano a farsi sentire le micidiali PM10, inquinante tipico del traffico veicolare, che rialza la testa in questi giorni.
Il 5 ottobre infatti, su 272 giorni di rilevamento eseguito da Arpa in città, sono stati superati i fatidici 35 giorni di sforamento delle polveri sottili permessi dalla legge per limitare al massimo gli effetti nocivi sulla salute di questo inquinante.
I motori diesel in testa alle fonti emissive e le tristi polveri sono causa di patologie cardiorespiratorie ed emocoagulative, comportando un rischio salute specie per i più piccoli e per gli anziani.
D'estate i valori sembrano scendere, ma non si può stare allegri.
Gli inquinanti emessi dalle auto infatti non scompaiono per magia andandosene anche loro al mare. Tutt'altro.
L'inquinante estivo si chiama ozono e un altro primato per Parma è che il limite permesso dalla legge di sforamento per non più di 25 volte all'anno, è stati superato ben 83 volte!
Sono primati che non vorremmo vedere per la nostra città.
In parole povere questi numeri stanno a significare una qualità dell'aria pessima, e che le soluzioni messe in campo fino ad oggi per contrastare l'utilizzo dell'auto a favore di una mobilità più sostenibile non sono efficaci.
Sarebbe infatti un sogno pensare di poter far muovere le persone fra la città e i comuni satelliti in comodi tram di superficie sfruttando la rete ferroviaria già esistente e implementandola?
O è solo utopia?
Perché ci riescono negli Stati Uniti dove a New York poco meno del 60% delle famiglie possiede un'auto?
Non saranno mica trogloditi gli americani, eppure là ci si muove più con mezzi pubblici che con auto private.
La nostra esortazione è che siano messe in campo più strategie, condivise con la popolazione, per poter raggiungere un traguardo significativo: quello di vedere migliorare la qualità dell'aria che respiriamo e che facciamo respirare ai nostri figli.
Intervento ormai d'obbligo che farebbe anche ripartire investimenti mirati in opere pubbliche a basso impatto ambientale e che darebbe anche una spinta all'economia locale in un momento di stagnazione generale della stessa.
L'aria è di tutti, difendiamola.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 5 ottobre 2011
+97 giorni dallo stop del cantiere dell'inceneritore di Parma
+493 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l'inceneritore costa 315 milioni di euro?
Da giugno 2011 anche a Parma il tetrapak (cartoni del latte, dei succhi di frutta...) può essere riciclato, mettendolo nel bidone giallo per la raccolta di vetro, plastica e barattolame.
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