Animata
assemblea a Piacenza, pronti al ricorso al Tar
Borgotrebbia ribadisce il
proprio no alla realizzazione di una centrale a biomasse e il
comitato annuncia il ricorso al Tar contro l'impianto.
E' stato ribadito durante
l’assemblea pubblica tenutasi al circolo tennis, che ha visto la
partecipazione di tanti residenti, del sindaco di Piacenza Dosi e
degli assessori Luigi Rabuffi e Silvio Bisotti.
Tra l’altro erano presenti
per Legambiente la presidente Laura Chiappa e Paolo Lega.
Il sindaco Dosi ha spiegato
l’iter della richiesta realizzare l’impianto presentata da un
privato e approvata da parte della Conferenza dei Servizi, precisando
come l'istanza non sia passata attraverso la giunta Comunale.
Ha lasciato poi la parola
all’assessore Rabuffi che, avvalendosi della collaborazione del
Dott. Zaffignani (progettista dell’impianto) ha descritto cos’è
il biogas e l’iter burocratico a cui è stata sottoposta la
richiesta del privato.
La parola è poi passata a
Davide Bazzani che ha presentato alcune osservazioni legali ed ha
consegnato al sindaco una lettera a nome del comitato con richiesta
di revoca delle autorizzazioni concesse perché in contrasto con la
Costituzione e le Normative Europee: la sentenza n. 93 del 20 maggio
2013 della Corte Costituzionale, la direttiva 13 dicembre 2011, n.
2011/92/UE, allegando alla richiesta copia della Sentenza e della
Direttiva in menzione ed ha poi spiegato al pubblico presente le due
cose: sia la sentenza della Corte Costituzionale che la Direttiva.
Luigi Pagano, uno dei
portavoce del comitato dei cittadini contrari alla centrale, ha fatto
presente che in Conferenza dei Servizi del Comune di Trecenta
(Rovigo) è stato espresso il dissenso alla richiesta di
autorizzazione unica alla costruzione di un impianto a biogas con la
seguente motivazione: il rappresentante dell’Azienda Usl di Rovigo
ha sostenuto che l’area interessata dall’insediamento in progetto
insiste nelle vicinanze dell’Ospedale di Trecenta e che, pertanto,
la medesima deve essere salubre e lontano da fonti d’inquinamento
ritenendo l’area non idonea perché l’impianto contribuirebbe ad
incrementare l’inquinamento atmosferico in loco.
A questo punto è stato
chiesto come mai la stessa Azienda Sanitaria di Piacenza abbia dato
esito favorevole, visto che a pochi metri dall’impianto biogas di
Borgotrebbia si trovano abitazioni, asili nido, scuole materne ed
elementari, e lo stesso Polichirurgico di Piacenza.
Pagano ha poi rivolto al
sindaco la seguente domanda: "Visto che nel Suo programma
elettorale lei proclamava di fare un argine più bello di quello di
Cremona, illuminato, con spazi attrezzati per eventi e festa da parte
di associazioni, con la costruzione di un impianto a biogas a ridosso
come è possibile valorizzare ora la zona?"
Sempre Pagano ha poi chiesto
all’assessore Rabuffi se sono state prese in considerazione gli
eventuali incidenti come scoppi, fuoriuscite di digestato, perdite di
gas ed altro visto che in Germania, paese all’avanguardia sul
biogas, ci sono stati negli ultimi due anni quasi cento incidenti del
genere. L’assessore ha risposto che per questo ci hanno pensato i
Vigili del fuoco a controllare che tutte le opere necessarie siano in
regola con le norme di sicurezza.
Laura Chiappa, presidente di
Legambiente, è intervenuta sottolineando che “seppur tardivo
l’intervento della del Sindaco e della Giunta, è comunque un
segnale di attenzione. Però, dopo una serata di questo tipo, bisogna
trovare modalità bonarie a fronte di un ricorso al Tar, cercando una
soluzione di collocamento dell’impianto diversa da quella attuale”.
Ha proseguito Paolo Lega, rappresentante di Legambiente, dicendo che
una consultazione con i cittadini deve essere preventiva e non a
posteriori perché questo favorisce solo contestazioni e contenziosi.
Durante l'assemblea è stato
spiegato che l’impianto, essendo alimentato anche con liquame
animale, e il privato - che ha richiesto l’autorizzazione
all’impianto - non avendo un allevamento di bestiame, si rifornirà
di questo materiale da aziende di Rivergaro e Calendasco. Si creerà
pertanto un quantitativo enorme di passaggio di camion che
trasportano tale materiale, tenendo presente che il tratto finale di
strada autorizzato e di ghiaia e di proprietà privata (via della
Puglia).
Visto che a Borgotrebbia è
già presente un impianto biogas (vecchia discarica) e che da 10 anni
non vengono più eseguiti controlli ambientali, alcuni cittadini
hanno chiesto come si possano effettuare controlli su una centrale a
biogas di un privato.
Alla fine dell'animata
assemblea, il sindaco Paolo Dosi, preso atto della documentazione
prodotta dal comitato, e delle domande dei cittadini presenti, si è
riservato di fare un approfondimento a fronte della documentazione
prodotta dal comitato del no ed aggiornerà in tempi brevi i
cittadini sull’eventuale revoca dell’autorizzazione.
Il comitato ha fatto
presente che non si fermerà a questa promessa e in attesa di un
intervento decisivo da parte del Comune, procederà per le vie legali
attraverso il suo legale Augusto Ridella ricorrendo al Tar e
presentando un esposto alla Procura della Repubblica.
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
19 luglio 2013
L'inceneritore
di
Parma
avrebbe
dovuto
accendersi
439
giorni
fa
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