venerdì 19 luglio 2013

Gerbido, inchiesta della procura sul pericolo di inquinamento

Aperto un fascicolo in seguito al primo stop dell'inceneritore nel maggio scorso.
La denuncia è dell'Arpa,
ma secondo Trm si tratta solo di una fermata fisiologica


di Sarah Martinenghi



Pochi mesi di vita, tante polemiche, diverse anomalie di funzionamento. E ora c'è anche un'inchiesta della procura. Contro l'inceneritore del Gerbido non ci sono solo i comitati di cittadini che temono danni alla propria salute, o il Movimento 5 stelle che da sempre porta avanti la sua battaglia contro il termovalorizzatore come metodo sbagliato per smaltire i rifiuti. E non ci sono solo i guasti "tecnici", che ne impongono il blocco dell'attività, come sta accadendo in questi giorni. Il pericolo che l'inceneritore inquini, che emetta sostanze pericolose oltre ai limiti, sembra essere più che concreto. Ed è quanto dovrà accertare la magistratura che nelle scorse settimane ha ricevuto una denuncia precisa dall'Arpa, una segnalazione legata al black out che si era verificato tra il 2 e il 3 maggio scorso. Proprio in quell'occasione infatti, sarebbero state violate alcune procedure prescritte dalle normative, e l'impianto avrebbe superato i limiti sulle emissioni: sarebbe scattata così in automatico la segnalazione in procura. Si tratta, ovviamente, di un reato ambientale, e l'inchiesta è stata assegnata al pubblico ministero Stefano Demontis.

E' probabile che arrivi allo stesso magistrato, dunque, anche la segnalazione relativa al malfunzionamento che ha portato al nuovo blocco dell'impianto: l'inceneritore infatti si è fermato giovedì pomeriggio, e dovrebbe forse riprendere la sua attività domani. Secondo Trm si tratta solo di una fermata fisiologica: "siamo in una fase di collaudo - aveva infatti spiegato il presidente Bruno Torresin - è del tutto normale che in una fase di esercizio provvisorio dell'attività ci siano delle fermate tecniche, dato che stiamo ancora tarando l'impianto". Anche in questo caso però, secondo indiscrezioni, si sarebbe verificato un superamento delle emissioni che avrebbe portato a far scattare in automatico il blocco dell'attività grazie a un sistema di autocontrollo.

Nell'inchiesta della procura al momento non ci sono ancora persone iscritte nel registro degli indagati, e l'indagine è appena agli inizi. In ogni caso è probabile che Trm sia chiamata a rendere chiarimenti anche alla magistratura, oltre che all'autorità per il governo dei rifiuti, (che ha richiesto spiegazioni sia sull'incidente di maggio che su quello della scorsa settimana), e all'assessore all'Ambiente del Comune Enzo Lavolta, che sta aspettando una relazione tecnica. Mentre i comitati si preparano a organizzare nuove forme di protesta e studiano azioni legali, il capogruppo del Movimento 5 stelle dà loro manforte, avanzando il sospetto che l'impianto "sia stato avviato quando ancora non era terminato, pur di accaparrarsi gli incentivi forniti dal sovrapprezzo delle bollette energetiche degli italiani".

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 19 luglio 2013

L'inceneritore di Parma avrebbe dovuto accendersi
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