Aperto un
fascicolo in seguito al primo stop dell'inceneritore nel maggio
scorso.
La
denuncia è dell'Arpa,
ma secondo
Trm si tratta solo di una fermata fisiologica
di Sarah Martinenghi
Pochi mesi di vita, tante
polemiche, diverse anomalie di funzionamento. E ora c'è anche
un'inchiesta della procura. Contro l'inceneritore del Gerbido non ci
sono solo i comitati di cittadini che temono danni alla propria
salute, o il Movimento 5 stelle che da sempre porta avanti la sua
battaglia contro il termovalorizzatore come metodo sbagliato per
smaltire i rifiuti. E non ci sono solo i guasti "tecnici",
che ne impongono il blocco dell'attività, come sta accadendo in
questi giorni. Il pericolo che l'inceneritore inquini, che emetta
sostanze pericolose oltre ai limiti, sembra essere più che concreto.
Ed è quanto dovrà accertare la magistratura che nelle scorse
settimane ha ricevuto una denuncia precisa dall'Arpa, una
segnalazione legata al black out che si era verificato tra il 2 e il
3 maggio scorso. Proprio in quell'occasione infatti, sarebbero state
violate alcune procedure prescritte dalle normative, e l'impianto
avrebbe superato i limiti sulle emissioni: sarebbe scattata così in
automatico la segnalazione in procura. Si tratta, ovviamente, di un
reato ambientale, e l'inchiesta è stata assegnata al pubblico
ministero Stefano Demontis.
E' probabile che arrivi allo
stesso magistrato, dunque, anche la segnalazione relativa al
malfunzionamento che ha portato al nuovo blocco dell'impianto:
l'inceneritore infatti si è fermato giovedì pomeriggio, e dovrebbe
forse riprendere la sua attività domani. Secondo Trm si tratta solo
di una fermata fisiologica: "siamo in una fase di collaudo -
aveva infatti spiegato il presidente Bruno Torresin - è del tutto
normale che in una fase di esercizio provvisorio dell'attività ci
siano delle fermate tecniche, dato che stiamo ancora tarando
l'impianto". Anche in questo caso però, secondo indiscrezioni,
si sarebbe verificato un superamento delle emissioni che avrebbe
portato a far scattare in automatico il blocco dell'attività grazie
a un sistema di autocontrollo.
Nell'inchiesta della procura
al momento non ci sono ancora persone iscritte nel registro degli
indagati, e l'indagine è appena agli inizi. In ogni caso è
probabile che Trm sia chiamata a rendere chiarimenti anche alla
magistratura, oltre che all'autorità per il governo dei rifiuti,
(che ha richiesto spiegazioni sia sull'incidente di maggio che su
quello della scorsa settimana), e all'assessore all'Ambiente del
Comune Enzo Lavolta, che sta aspettando una relazione tecnica. Mentre
i comitati si preparano a organizzare nuove forme di protesta e
studiano azioni legali, il capogruppo del Movimento 5 stelle dà loro
manforte, avanzando il sospetto che l'impianto "sia stato
avviato quando ancora non era terminato, pur di accaparrarsi gli
incentivi forniti dal sovrapprezzo delle bollette energetiche degli
italiani".
Associazione
Gestione
Corretta
Rifiuti
e
Risorse
di
Parma
-
GCR
Parma,
19 luglio 2013
L'inceneritore
di
Parma
avrebbe
dovuto
accendersi
439
giorni
fa
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