lunedì 12 dicembre 2011

Centrali a biomassa, chiesta moratoria alla Regione

Il coordinamento tra comitati civici riunito a Galliera
chiederà alla Regione lo stop alle costruzioni centrali a biogas

Da: La Nuova Ferrara
http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2011/12/11/news/centrali-a-biogas-chiesta-la-moratoria-1.2847590

La richiesta alla Regione Emilia Romagna di uno stop alla costruzione di centrali a biogas.
La moratoria è il prossimo obiettivo del coordinamento tra comitati civici del Ferrarese e del Bolognese contro la proliferazione delle centrali a biomasse, che per produrre elettricità usano terreno dedicato all'agricoltura e incrementano il già pesante inquinamento della Pianura Padana.



E’ emerso l’altra sera a Galliera, a margine di un’affollata tavola rotonda per informare i cittadini sui problemi causati anche da queste centrali. Ad affermarlo, Maurizio Lodi (comitato Territorio e vita di Galliera, tra gli esponenti del coordinamento interprovinciale). “Abbiamo già svolto vari incontri - spiega Lodi - e ora stiamo preparando la base legale per presentare alla Regione la richiesta di moratoria”.
E venerdì sera nella sala del municipio di Galliera – territorio nel quale è stato presentato un progetto per una centrale a biomassa, su cui il Comune ha detto no – erano molti i ferraresi presenti all’iniziativa indetta dalla locale commissione consiliare sulla centrale. Tra i relatori, con il professor Salvatore Virzì, primario di chirurgia all’ospedale di Bentivoglio e consigliere comunale della maggioranza a S. Pietro in Casale, c’erano Luigi Gasparini, il medico igienista referente per Ferrara dell’Associazione Medici per l'Ambiente, e Cleante Ravani, il cittadino bondenese che vive a pochi metri da quattro centrali a biogas.
E tra il pubblico, rappresentanti dei comitati anti biogas di Poggio Renatico e Masi Torello.
Gasperini ha aperto la tavola rotonda, spiegando il grave inquinamento atmosferico della Pianura Padana e affermando che il biogas, se “è meno peggio di altri combustibili” ha un impatto sia per gli odori, sia per lo spargimento del digestato sui campi, sia per le emissioni: le dirette, connesse al bruciare metano per produrre elettricità (con produzione di polveri sottili, diossine, benzene, acido solfidrico e non solo) e quelle indirette, per gli scarichi dei mezzi che trasportano le biomasse agli impianti.
Quindi Ravani ha raccontato lo sconvolgente impatto sulla sua vita degli impianti bondenesi e il dottor Virzì – che come medico ha sollecitato Ravani a lasciare la sua casa, per evitare danni alla salute - ha portato all’attenzione la ricca letteratura medica sugli effetti delle emissioni, in particolare sull’incidenza nelle malattie respiratorie.
Poi parola al pubblico, con vari interventi, tra cui quello del sindaco di Galliera, Anna Teresa Vergnana (“la nostra è un'amministrazione ben diversa da quella di Bondeno” ha detto a Ravani) che ha ribadito come il Comune andrà avanti per evitare l’insediamento della centrale.
Accorato l’appello di una rappresentante del comitato di Masi Torello che, dopo aver ricordato che "il nostro sindaco ha tenuto tutto nascosto" , ha richiamato i politici a difendere la salute dei cittadini e ha posto l’accento sul problema etico dello sfruttamento di terreni agricoli per produrre elettricità. E a dibattito finito, il commento di un’esponente del comitato di Poggio Renatico: “Speriamo che il sindaco Pavani si comporti come il sindaco di Galliera. E manetnga il no, già annunciato, alla centrale”. (al.vin)

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 12 dicembre 2011

Sono passati
560 giorni
dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma

Mancherebbero
146 giorni
all'accensione del forno, se ancora lo si farà

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