venerdì 16 dicembre 2011

Pasta, e basta

Fa sincero dispiacere che un’azienda così gloriosa ed importante per il nostro territorio come Barilla, la pensi così su importanti argomenti come energia e rifiuti.

Luca Barilla è intervenuto a margine della presentazione dell’Ospedale dei Bambini di Parma, intervistato da Polis Quotidiano, affermando di mal sopportare il clima che si respira in Italia (a differenza di altri paesi) quando si tratta di costruire impianti pericolosi come inceneritori e centrali nucleari.

Luca Barilla sostiene che il bilancio emissivo dell’inceneritore parmigiano sarà “positivo”, quando già gli stessi progettisti affermano che nel computo finale, considerando lo spegnimento teorico delle caldaie, sostituite dal teleriscaldamento, avremo 3,2 tonnellate in più all’anno di PM10, senza poi parlare di tutti gli altri inquinanti emessi a camino.

Le PM10 sono drammaticamente salite alla ribalta nella nostra città in questi giorni, quando i limiti di legge sono stati superati sistematicamente senza suscitare alcun provvedimento drastico.

Sarebbe interessante conoscere quali esperti rassicurano l’azienda di Pedrignano e magari metterli a confronto con Dominique Belpomme, presidente di ARTAC e oncologo di fama internazionale, relatore di innumerevoli studi e comunicazioni sul cancro e inquinamento ambientale,

(http://www.artac.info/images/telechargement/091130_cvdbelpomme.pdf ) che ha definito la costruzione dell’inceneritore di Parma, nei pressi del centro città, un crimine contro l’umanità.

Come Luca Barilla ben saprà la comunicazione aziendale deve essere coerente con le azioni, altrimenti il rischio è quello di incrinare la credibilità conquistata con anni di duro lavoro.

Barilla entra ogni giorno nelle nostre case con le sue campagne pubblicitarie fatte di bianchi mulini e luoghi incontaminati: proprio non riusciamo a capire il nesso tra questo idilliaco mondo e quello pieno di inceneritori e centrali nucleari.

Barilla, attraverso il proprio sito (http://www.mulinobianco.it/mulino_responsabile/energie_rinnovabili ) esprime preoccupazioni per l’effetto serra e i cambiamenti climatici, mettendo in atto alcune azioni aziendali per ridurre l'impronta ecologica del suo agire.

Ma la stessa Barilla possiede a Pedrignano una centrale elettrica turbogas che è responsabile dell’immissione nel cielo di Parma oltre 90.000 tonnellate di CO2 (dati 2010 Arpa: http://www.arpa.emr.it/monitorem/ ).

Lo stesso stabilimento di Pedrignano, nel 2010, ha emesso quasi 35 tonnellate di PM10, oltre 9 volte quanto verrà emesso dall’inceneritore di Ugozzolo.

L’impianto Iren è stato dimensionato per il doppio della capacità del territorio di produrre rifiuti urbani residui.

Una corretta gestione dei rifiuti, applicata già oggi in alcune parti d'Italia ed in altri paesi nel mondo, cancellerebbe da subito il dover ricorrere ad una tecnica obsoleta come l'incenerimento.

Abbiamo incontrato di recente il responsabile delle relazioni esterne di Barilla Luca Virginio.

Alle nostre proposte di intervenire per sostenere una riconversione dell’impianto secondo la proposta dell’olandese VGW, ci è stato risposto che la mission dell’azienda è fare pasta e biscotti, quindi mai si sarebbero intromessi in faccende che esulavano dal loro mestiere.

Come spiegare allora l’intervento di Luca Barilla?


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR


Parma, 16 dicembre 2011


Sono passati

564 giorni

dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario dell'inceneritore di Parma


Mancherebbero

142 giorni

all'accensione del forno, se ancora lo si farà

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