Chiederemmo mai una opinione sulla stagione venatoria ad una fabbrica di armi? Domanderemmo mai all'oste com'è il suo vino? O alla Fiat se le sue auto sono belle e corrono veloci?
No, ci sarebbe un evidente conflitto di interessi.
Lo stesso che invece non frena Andrea Allodi, attuale presidente Enìa e, non dimenticatelo, ex amministratore delegato della Barilla, da ergersi a giudice di se stesso sul progetto del cancrovalorizzatore.
Un conflitto che stride ad ogni passo, ad esempio quando Enìa entra nelle scuole affermando che l'inceneritore è il tocco di bacchetta magica che chiude il cerchio virtuoso dei rifiuti.
Ieri Allodi ci ha detto che il cancro-valorizzatore si trova nel posto giusto.
Domani magari ci dirà che ce ne vogliono due, chissà, tutto è possibile quando la stessa persona assume l'incarico di controllore e controllato.
Il cancro-valorizzatore sarà dunque posizionato allo Spip, tra Barilla e Greci, per diverse esigenze.
Intanto “quelle relative alla idoneità dell'area dal punto di vista morfologico”. Ma la zona non era “area di inondazione per piena catastrofica del fiume Po e per inadeguatezza della rete scolante di pianura” (PTCP Provincia di Parma)?
Si sostiene poi che ogni territorio debba divenire autonomo per quanto concerne lo smaltimento dei rifiuti. Cosa se ne farà Enìa delle 30.000 tonnellate di ceneri avvelenate che ogni anno usciranno dal cancro-valorizzatore? Concimeranno i campi?
Allodi lamenta i costi dell'esportazione dei rifiuti fuori provincia. Perché allora ogni giorno, invece di cercare di ridurli, fanno di tutto per aumentarli, per esempio macinando migliaia di cassette nuove di zecca di tutti i fruttivendoli di Parma e Provincia?
Il Polo Integrale Ambientale sarà il mausoleo delle pie intenzioni: là, si sostiene, ci sarà un sistema di recupero per tutti i materiali riciclabili. Si sorvola sui particolari: la grande macchina riciclona sarà un semplice “trituratore”, mascherato da impianto di trattamento meccanico biologico, la cui
unica funzione sarà quella di preparare tanta bella plastica e carta ad una combustione coi fiocchi, con tanti saluti al recupero di materia. (E' scritto nero su bianco da Enìa nel progetto del Pai)
Si insiste che il dimensionamento è stato calcolato sulla effettiva quantità di rifiuti da smaltire.
Allora come mai lo si costruisce doppio rispetto alla produzione di rifiuti urbani indifferenziati prevista nel 2012?
Ed eccoci finalmente al clou dell'intervento “urbe et orbi”: la questione sanitaria.
Allodi si auto-dice che il cancro-valorizzatore non farà male e cita alcuni studi.
Anche noi possiamo cimentarci.
L'Arpa del Piemonte, sul suo sito, riporta lo studio dell'Istituto Superiore di Sanità: aumento dei cancri nei pressi degli impianti di incenerimento di Trieste, Roma, Prato, Mantova, Campi Bisenzio, Venezia, Forlì. (www.tinyurl.com/studiopiemonte).
Lo studio per l'inceneritore di Gerbido (Torino) segnala addirittura il costo sanitario delle malattie che tale impianto causerà sui residenti nei dintorni con l'applicazione di un sistema di calcolo della Comunità Europea ( www.tinyurl.com/gerbido ).
Dominuque Belpomme, oncologo, presidente dell'Associazione per la ricerca Terapeutica (ARTAC) afferma: “L’inceneritore Isséane d’Issy-les-Moulineaux, situato nella prima periferia di Parigi, costituisce un vero scandalo sanitario”...“L'utilizzazione di filtri e la messa a norma per le diossine
non costituisce in realtà alcuna protezione efficace contro le migliaia di sostanze cancerogene, mutagene e tossiche”
Poi ci sono i fatti accaduti vicino a noi. Cosa ne pensa Allodi del latte alla diossina attorno all'inceneritore di Brescia e cosa ne pensa del latte materno avvelenato della diossina dell'impianto di incenerimento di Montale (Pistoia)?
Provi a spiegare a queste mamme che i moderni impianti “sono pressoché ininfluenti sull'ambiente circostante”.
Glielo spieghi, presidente, se ne ha il coraggio.
Chiudiamo con una proposta semplice.
Si compri Allodi, oltre ad azioni Enìa in odore in insider trading, una bella residenza a Ugozzolo, e dimostri coi fatti tutta la sua tranquillità.
Coordinamento Gestione Corretta dei Rifiuti
Parma, 14 febbraio 2010
-812 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma. Possiamo ancora fermarlo!
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