Langhirano docet. Raccolta differenziata al 72%, ergo abbassamento della tariffa del 5%. Una quisquilia? Non sembra, anche perché il sindaco Stefano Bovis, (ingegnere nucleare nonché dirigente Enia) premette che questo sconto è solo una antipasto per poter poi procedere ad un ulteriore abbassamento. Per arrivare, aggiungiamo noi, alla tariffazione puntuale: paghi per quello che produci.
Quindi: se sei un cittadino consapevole vieni premiato, se altrimenti hai i connotati dello sprecone, sei punito nel portafoglio.
L'assunto del municipio langhiranese è semplice: più differenziamo, meno spendiamo di servizio rifiuti, meno dobbiamo togliere dalle tasche dei cittadini.
Il risultato stupefacente di questo indirizzo amministrativo -e culturale- è non solo la percentuale di raccolta differenziata letteralmente schizzata oltre il 70% (in un anno), ma il fatto che in contemporanea sia diminuita “drasticamente” la frazione di indifferenziato: si producono meno rifiuti insomma, mooooolto meno, passandoci il termine.
E i dati sono davvero sorprendenti: nel 2006 Langhirano produceva 4.881 tonnellate di rifiuto indifferenziato, scese nel 2009 a 2533, una decrescita strabiliante di quasi il 50%.
Calcolando la produzione per abitante i langhiranesi sono passati da 530 kg annui per abitante nel 2006 a 261 kg nel 2009, un calo superiore al 50%.
I vertici di Enia invece la pensano al contrario e progettano un inceneritore (a 4 Km da piazza Duomo, così dal camino si può salutare l'angiol d'or) che tiene conto di un aumento di produzione di rifiuti portando alla bella pensata di edificare un mostro grande 2 volte la richiesta di trattamento della Provincia tutta. Avrà un qualche senso oscuro?
E Parma cosa fa? A Parma ancora troneggiano per le strade cittadine i cassonetti stradali, vere e proprie catacombe dove viene sprecata materia altrimenti recuperabile (avete mai aperto un cassonetto? Fatelo, troverete fior di carta cartone plastica), denaro pubblico insomma che invece che ritornare nelle casse comunali con la raccolta differenziata a il conferimento ai consorzi, e poi si
spera, nei portafogli dei contribuenti, finisce invece per arricchire Enia e far male all'ambiente, visto che i rifiuti sistemati nei cassonetti hanno un destino certo di incenerimento o discarica anche se si stratta di carta vergine o di plastica riciclabile al 100%.
Enia infatti non prevede ne ora ne in futuro il recupero della plastica e della carta contenuta nei cassonetti. Anzi, alla ex municipalizzata quando arrivano i cassonetti pieni di materiali che bruciano bene, scatta un brivido di piacere. Ma che bel carburante per l'inceneritore!
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti
Parma, 4 gennaio 2010
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