La lettera del sindaco di San Francisco Newsom era arrivata prima di Natale al sindaco di Parma Vignali. Un appello ed un invito: ripensare il progetto inceneritore, recarsi a San Francisco per vedere di persona come stanno affrontando il problema senza ricorrere a soluzioni inquinanti.
A sostenere la proposta era addirittura giunto dagli Stati Uniti anche Paul Connett, docente di chimica ambientale a New York, candidato al Nobel nel 2008, ideatore della strategia “Rifiuti Zero”: “Parma è l'ultimo posto al mondo dove costruire un inceneritore” aveva detto durante l'affollata serata a Teatro Due, evidenziando l'incompatibilità di un simile impianto con un territorio ricco di prodotti d'eccellenza come il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma e luogo di produzione della pasta più famosa del mondo, la Barilla.
Ma finora non si ha notizia di alcun ripensamento.
Il sindaco di Roma Alemanno invece sembra aver preso sul serio l'esempio di San Francisco, al punto da organizzare un viaggio in California e intanto ricevere Paul Connett per focalizzare i problemi della gestione dei rifiuti.
E' lo stesso Alemanno che ha stretto i rapporti con Vignali affinché il progetto “Quoziente Parma” diventi legge nazionale. Chissà che non si possano ampliare gli argomenti di conversazione...
Roma ci sta pensando. Parma invece sembra indifferente, nonostante il Coordinamento Gestione Corretta dei Rifiuti abbia proposto non solo il no all'inceneritore ma anche un progetto alternativo che parte dalla riorganizzazione della raccolta differenziata e finisce con un impianto di estrusione che trasforma il residuo indifferenziabile in sabbia sintetica.
Un progetto che costa 10 milioni contro i 180 dell'inceneritore, che può essere reso operativo in 6 mesi e che altri territori, come Tergu, Colleferro, Vedelago, hanno realizzato evitando la costruzione di nuovi inceneritori.
Nonostante la recente campagna pubblicitaria di Enia è ormai evidente che un inceneritore è in diretta concorrenza con la raccolta differenziata e che alzando le percentuali di quest'ultima si toglie carburante all'impianto, che, particolare non indifferente, è stato calibrato sul doppio dei rifiuti urbani indifferenziati previsti al 2012, anno di avvio del mostro di Ugozzolo.
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