Il Comune di Parma ha già superato i limiti di polveri fini, altro che classifica Legambiente.
Abbiamo in questi giorni della buona posizione che il comune di Parma ha colto nella classifica Legambiente sull'ecosistema urbano. Dati importanti che tuttavia mancano di importanti precisazioni.
Sulla qualità dell'aria Parma risulta essere 57a per i valori delle polveri fini, 50a per il rischio ozono, 44a per le emissioni di biossido di azoto tra i capoluoghi di provincia.
Cifre allarmanti, che la dicono lunga sul reale stato di salute del nostro territorio sotto il punto di vista della qualità dell'aria, dell'aria che tutti noi, ogni giorno, ogni ora, respiriamo.
Basta provare a osservare i dati in tempo reale sulla qualità dell'aria in città all'indirizzo internet www.lamiaria.it
Provate a inserire Parma e scoprirete che i valori sono talmente preoccupanti da consigliare a bambini e anziani di non uscire di casa.
E' questa la nostra vittoria?
La nostra vittoria è aver sforato i 35 giorni oltre i 35 microgrammi di polveri fini oltre i quali un comune è considerato dal Dm 60/02 fuori legge?
E' una vittoria sforare i limiti di polveri fini ben 4 giorni di fila dal 26 ottobre scorso?
Di questo dobbiamo portare vanto?
Da questa base di partenza, tutt'altro che rassicurante, il nostro Comune e la nostra Provincia, intendono costruire un inceneritore a ridosso del centro città.
Ad Ugozzolo, 4 km dall'angioletto fulminato l'altra notte.
Quando il camino comincerà ad eruttare fumi anche la buona posizione in classifica Legambiente sarà un lontano ricordo perché il balzo nella parte bassa del tabellone sarà automatico e l'aria assumerà le sembianze di una nube tossica.
Allora sarebbe il caso di avvertire i cittadini, di dire loro la verità, di far conoscere il loro destino.
Dire che a Brescia attorno all'inceneritore migliore del mondo le aziende agricole e zootecniche non possono vendere i loro prodotti perché i controlli hanno riscontrato valori di diossina fuori norma.
O a Parma i controlli non sono previsti?
L'alternativa all'inceneritore c'è.
E' un impianto di selezione meccanica dei rifiuti che unito ad una corretta raccolta differenziata porta il residuo a valori ben al di sotto dei rifiuti prodotti dall'inceneritore.
Perché anche affermare che l'inceneritore risolverà i problemi delle discariche è una bufala.
L'inceneritore di Parma ci regalerà ogni anno 30.000 tonnellate di ceneri tossiche da stoccare in discariche speciali. Trentamilatonnellate, avete idea di che montagna di rifiuti stiamo parlando?
L'alternativa invece, non avendo ne camini ne combustioni, non solo non produce CO2 e tutti gli altri veleni dell'inceneritore, ma porta la percentuale di riciclo dei rifiuti urbani al 95%.
Cosa rimane? Il 5% su cui ancora si sta lavorando.
Queste tipologie di impianti sono già attive in altri territori, italiani e non.
L'incenerimento dei rifiuti è una pratica del passato e Parma dovrebbe guardare al futuro.
Non sono questi gli slogan tanto amati dal Palazzo? Non siamo la città dell'avanguardia?
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