lunedì 9 agosto 2010

Ma Enia fa la cosa giusta?

Da sempre non è la quantità della cose ma la loro qualità a determinarne il valore.
In altre parole non è tanto importante il “quanto” ma il “come”.
Sono le premesse che introducono alcune domande su come viene organizzata la raccolta multi materiale (bidoncino giallo) a Parma.
E' privilegiato il “quanto” o il “come”?
Conosciamo le percentuali annue di raccolta differenziata del nostro territorio (quanto), non veniamo mai a conoscenza dei risultati ottenuti da questa raccolta (come).
A chi vengono portati e come e dove vengono lavorati questi materiali?
Quali sono i risultati finali?
Quali percentuali effettivamente vengono riciclate?
Quali sono i bilanci specifici di questo servizio?
Spieghiamoci meglio con un esempio pratico.
Nel bidoncino giallo siamo invitati come cittadini a immettere tre categorie di materiali, la plastica, il vetro, il metallo: tutti insieme appassionatamente.
I bidoncini vengono svuotati da un mezzo Enia, denominato “camion compattatore” perché schiaccia i materiali e ne riduce il volume, consentendo all'operatore di trasportare in un unico viaggio più quantità possibile.
Ma compattare queste frazioni significa spesso mandare in pezzi i contenitori di vetro, e “sporcare” la plastica infilando schegge vetrose dappertutto.
Qualcuno poi dovrà pur separare questa materia, no?
Come si esegue questa separazione?
Chi lo fa?
Questi dati sono importanti perché è la qualità della raccolta differenziata che a valle consente di vendere sul mercato una materia “prima seconda” pulita e selezionata, e incassare quattrini che servano a coprire i costi di servizio della raccolta differenziata e possano portare ad un abbassamento delle tariffe.
E' infatti doveroso per l'ente pubblico premiare lo sforzo dei cittadini, che con senso civico separano a monte i materiali secondo la loro tipologia, favorendo una raccolta differenziata corretta e ottimale oltre che remunerativa.
Tornando al bidoncino giallo sarebbe opportuno conoscere il grado di intensità di compattamento cui viene sottoposto il multimateriale, perché e da questo dato che deriva la qualità del raccolto.
Avete presente la raccolta delle olive?
Se raccolgo le olive una ad una oppure scuoto le piante meccanicamente il risultato qualitativo è lo stesso?
Capite da soli che ottengo due prodotti di qualità non paragonabile.
Da un parte frutti sani, intatti, senza ammaccature.
Dall'altra frutti ammaccati, che devo frangere di corsa per evitare la fermentazione.
Due modi di lavorare lo stesso prodotto che portano a due risultati differenti.
Allora guardando al passato ci accorgiamo che raccogliere ad esempio il vetro separatamente sarebbe più remunerativo per il gestore del servizio
Anche l'impianto di selezione del multi materiale sarebbe più facile da costruire e gestire se non ci fosse il vetro ma solo le plastiche dai metalli.
Con questo tipo di raccolta differenziata di scarsa qualità, adottata al momento nel nostro territorio, il comune di Parma, e quindi tutti noi cittadini, ci ha fatto notare attraverso l'assessore Sassi, ha perso lo scorso anno 600.000 euro di incentivi Conai (Il Consorzio Nazionale Imballaggi), una bella sommetta che in tempi di magra sarebbero stati molto utili per intervenire sull'ambiente.
Enia, che è sempre con te -come racconta in una campagna pubblicitaria-, sarà capace di rispondere ai cittadini che ne vorrebbero sapere di più? O lo dobbiamo chiedere alla Provincia?
Siamo noi cittadini che tramite le amministrazioni abbiamo dato in appalto ad Enia la gestione dei nostri rifiuti.
Possiamo sapere dal nostro fornitore qualche specifica in più su questo argomento?
Ci concederanno di avere accesso ai documenti che spiegano questi dettagli?
O la trasparenza è solo una parola da inserire in qualche spot ma nulla più?

Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti

Parma, 29 novembre 2009
Coordinamento

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