E' il Trentino virtuoso, che secondo l'ex presidente di Enia Allodi, è a favore dell'inceneritore, avanti nel futuro e al passo con i tempi e a braccetto con i forni.
Oggi invece scopriamo che la realtà è un pochino differente da come ce l'avevamo presentata ed anche a Trento le persone con gli occhi aperti e le orecchie allenate ci sono eccome e non si fanno gabbare dal primo venuto.
Ecco che allora esce allo scoperto Trentino Pulito, un coordinamento di associazioni e cittadini che come a Parma si mette di traverso al progetto di costruzione di un nuovo inceneritore, che andrebbe a gravare irrimediabilmente sull'ambiente trentino.
Trentino pulito lancia la sfida e prevede ad ottobre una grande manifestazione contro il progetto locale.
Anche a Trento è la provincia sul banco degli imputati, con in testa il presidente Allai, un organo definito “incapace di ascoltare i cittadini” e sono gli agricoltori i primi a rispondere all'appello ed a scaldare i motori dei loro trattori, per sfilare sotto le finestre degli amministratori.
Sono gli agricoltori, come a Parma, i primi bersagli delle emissioni che ogni camino di qualunque tipo di inceneritori si tratti, vecchio, nuovo, spaziale, spara nell'aria e fa ricadere sui suoli spesso agricoli che circondano gli impianti diossine, metalli pesanti, furani.
L'appello degli amici trentini è rivolto alla gente, oltre 4.000 le firme già raccolte, ma anche ai comuni, che possono dire la loro e far sentire le ragioni all'organo amministrativo provinciale. Oltre che naturalmente impegnarsi in un modo più virtuoso di gestire i rifiuti che è quello di una raccolta spinta e ragionata, un itinerario che rispetti appieno le direttive europee che impostano le politiche
dei rifiuti sulle 4 R, riduzione, riuso, riciclo, recupero, lasciando solo all'ultimo scalino il trattamento del residuo.
Trentino Pulito si pone di traverso ad un progetto che prevede la costruzione di un inceneritore da 103 mila tonnellate, che metterebbe in ginocchio non solo le produzioni agricole di qualità, ma anche la stessa gestione virtuosa dei rifiuti, mettendo al palo la raccolta differenziata, che ovviamente è in contrasto con l'incenerimento.
Gli attivisti di Trentino Pulito, tra i quali Franco Piffer, il presidente Ottorino Pilati, Emanuela Varisio, Massimo Tosca ricordano le parole dette dall'allora vicesindaco Alessandro Andretta, che oggi siede sulla poltrona del primo cittadino: “Sopra il 70% di rifiuti differenziati l'inceneritore non serve”.
L'associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma parteciperà e sosterrà la manifestazione trentina del prossimo autunno.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 12 agosto 2010
-633 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+73 giorni dalla richiesta a Enia del Piano Economico Finanziario del Pai
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