Enia e i tredici punti, da dimenticare in tutta fretta.
Nel tortuoso percorso di approvazione dell'inceneritore di Ugozzolo, progetto presentato nel novembre 2007 da Enia, dettagli importanti fanno emergere drammaticamente il grado di competenza e serietà della ex municipalizzata di strada Margherita.
Il progetto e lo Studio di impatto ambientale presentati da Enia, al fine di ottenere l'autorizzazione a costruire l'inceneritore, sono stati infatti praticamente demoliti per la loro insufficienza e inconsistenza.
Enia è stata così costretta a stravolgere i progetti e, a seguito delle integrazioni, a presentare in pratica una vera e propria rielaborazione ex novo, finalizzata a recuperare le carenze della prima stesura.
Le critiche mosse da Comuni e Provincia ad Enia furono riassunte in 13 punti, pesanti sottolineature dell'inadeguatezza e superficialità dell'impianto progettuale e dei suoi contenuti.
Perfino Arpa emise una sentenza senza appello: “il progetto sottoposto non può essere definitivo in quanto carente delle più elementari caratteristiche stabilite per detto progetto”.
“Elementari caratteristiche”! Sembra di essere alla scuola dell'obbligo e non davanti ad una Spa quotata in Borsa.
Sono parole tombali, che descrivono la serietà dell'azienda a cui il nostro territorio demanda la gestione dei rifiuti, un servizio che richiederebbe invece ben altra competenza. Una concessione di fiducia che riguarda strettamente la salute dei cittadini non andrebbe conferita con approssimazione.
Le richieste di integrazioni, vista l'inadeguatezza del progetto, furono inviate il 5 maggio 2008 ad Enia, che il 10 luglio rispose depositando il malloppo: 155 pagine, 11 allegati, 8 volumi.
Un'enciclopedia.
Ma ecco il colpo di bacchetta magica.
In questa nostra Italia dove è la lumaca e non certo la lepre che detta i tempi, la Conferenza dei Servizi si distinse per eroismo.
La mole di dati pervenuti da Enia fu digerita e approvata in 5 giorni: non avete capito male.
Il 10 luglio era un giovedì: quindi di mezzo c'era anche un sabato e una domenica. Ma il martedì successivo il progetto era bell'approvato. Bingo!
Gli atleti del Decathlon della Conferenza dei Servizi, probabilmente impiegando il giorno e pure la notte, riuscirono in un'impresa per le persone comuni impossibile.
Ma fecero anche di più, approvando una valutazione di impatto ambientale senza indicarne i termini temporali, rendendola praticamente eterna.
La valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale nonché il progetto dell'inceneritore sono depositati presso il TAR di Parma a seguito del ricorso straordinario al Capo dello Stato presentato dal WWF nel marzo del 2009.
In attesa di conoscere l'esito di questo ricorso il progetto prosegue e nel sito di Ugozzolo le ruspe spianano il terreno destinato all'impianto.
Nulla è dato sapere sui tempi di valutazione di questo ricorso presso il TAR di Parma.
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti
Parma, 2 gennaio 2010
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