martedì 10 agosto 2010

Iren e la fine tecnica del copia e incolla

Siamo proprio arrivati alla frutta o - meglio e più consono - alla canna del gas.
Per controbattere un comunicato non si trova di meglio che ridursi al copia e incolla.
Lo ammettiamo, la nostra produzione informativa non conosce crisi, ma è anche indubbio che ogni giorno ci viene offerto materiale a palate, dalla stessa concorrenza.
La settimana scorsa avevamo appena emesso l'ennesimo comunicato stampa, per mettere a conoscenza la cittadinanza di quante aziende siano situate a pochi passi dall'inceneritore (la zona “poco abitata di “Allodini ricordi”), guadagnandosi così il titolo di soci del girone infernale, che Iren rispondeva con prontezza e con l'ausilio di un emerito ricercatore della Bocconi.
Il titolo era eloquente: “Quel pregiudizio che brucia la modernità”, a firma di Antonio Massarutto, dell'Università Bocconi.



Scopriamo subito che il suo ambito di ricerca è finanziato dalle stesse aziende che gestiscono gli inceneritori, A2A, Hera, Iride, Acea, e sulla indipendenza del giudizio, da quale campana!, non andiamo oltre, ma il bello, come è uso dire, doveva ancora venire.
Succede che il Massarutto prende carta e penna e scrive al mondo, per smentire di aver rilasciato a Iren, stampa o chicchessia alcuna dichiarazione, opinione, intervista, fiato.
Il re è nudo e mostra tutte le sue lacune.
Iren non è più in grado di rispondere e lascia spazio al genio delle tastiere che rispolvera il vecchio trucco: copie e incolla. Manco si ingegnano di comunicare al malcapitato che useranno il suo guardaroba a mo' di puzzle per ricostruire una parvenza di risposta, con dentro il verbo risolutore, la parola magica “modernità”, che ammalia meglio di Amelia l'opinione pubblica, pronta, secondo loro, a bersi qualunque cosa, purché ci sia il sigillo di una qualche università o logoro vessillo.
Tornando a bomba sull'ormai lontanissima Iren, di stanza a Genova, Torino e mai e poi mai a Parma, che ricorderà al limite nei registri di scarico delle immondizie immonde che ci spediranno, ci chiediamo sempre più spesso nelle nostre quotidiane elucubrazioni di cittadini di Parma.
A cosa sarebbe servita questa fusione?
Ci spieghino i vantaggi cui vanno incontro i cittadini di Parma, di Reggio, di Piacenza, dall'aver deposto nelle mani della grande multi-utility piemontese-ligure tutto quel ben di Dio di energia elettrica, acqua, gas, rifiuti, che a quanto pare fanno gemere dalla gioia i nuovi padroni.
Ci spieghino le maestranze da noi delegate con il voto al bene comune, al benessere delle nostre terre, cosa ci guadagniamo.
Fremiamo nell'attesa.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 10 agosto 2010
-635 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+71 giorni dalla richiesta a Enia del Piano Economico Finanziario del Pai

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