Riceviamo da uno studente dell'Università di Parma una lettera accorata che abbiamo deciso di divulgare. Le riflessioni poste meritano attenzione da parte di tutti gli attori del territorio, specialmente perché giungono da una persona “esterna”, che legge la situazione di Parma senza pre concetti ne scelte di parte a priori.
“Luca”, nome di fantasia, pone la premessa che la maggior parte dei politici e dirigenti nazionali (e nello specifico quelli di Parma) non conoscano, o facciano finta di non conoscere, le più elementari leggi della fisica e della chimica e che convincere loro e i parmigiani sulla base di considerazioni che trattano la termodinamica o gli idrocarburi policiclici aromatici sia davvero difficile.
Luca però riflette sull'aspetto economico dell'inceneritore, e su questo aspetto il progetto fa acqua da tutte le parti.
“Come mai” si chiede lo studente “la popolazione di Parma riesce a sopportare la svalutazione del prezzo delle case che sorgono nei pressi dell'impianto? Come mai accettano di pagare di tasca propria la costruzione dell'inceneritore?”
E prosegue. “Non si è valutata la possibile diminuzione di afflusso di studenti universitari?
L'aumento delle spese sanitarie dovute all'inquinamento? La perdita dei marchi Dop e simili?”
Non manca l'analisi del comparto alimentare locale: “In che modo le piccole, le medie e le grandi aziende agroalimentari vedono questo impianto? A cominciare dalla Barilla che si trova a due passi dal sito. Non sono preoccupate dal possibile danno economico e d'immagine in cui potrebbero incappare?”.
Conclude amaramente Luca: “Io proprio non riesco a capire... la popolazione e il sindaco cosa ne pensano di questo possibile disastro economico (oltre che ambientale)? Gli unici che ne trarranno guadagno sono i gestori dell'impianto”.
Sono domande importanti che ci devono far riflettere.
Parma, 1 dicembre 2009
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti
Coordinamento
Nessun commento:
Posta un commento