Si è celebrata lo scorso 30 settembre la giornata mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti.
Il mondo è sottoposto quotidianamente all’azione degli inquinanti prodotti dall’uomo e sta vivendo la tragedia dei cambiamenti climatici.
Mentre si osserva con grande preoccupazione l’aumento di malattie cronico-degenerative, i nostri amministratori hanno deciso di risolvere la questione rifiuti con la costruzione di un inceneritore, che brucerà 130.000 tonnellate di rifiuti all'anno, peggiorando la già grave situazione ambientale del
nostro territorio.
Un'idea malsana per il futuro del nostro territorio.
La scelta di costruire un inceneritore a Parma, decisione che inciderà sulla qualità dell’ambiente locale e sulla salute di chi lo abita, come sulla qualità dei prodotti agroalimentari, è completamente sbagliata e contro la logica della preservazione della materia, contraria agli sforzi che tutto il mondo
sta facendo per ridurre l’impronta ecologica dell’uomo sul nostro pianeta.
Solo un malinteso senso dello sviluppo economico può far ritenere che la politica dei rifiuti debba essere risolta bruciandoli.
In molti paesi d’Europa e del mondo il metodo dell'incenerimento è in progressivo abbandono.
In questi Paesi si va in altra direzione, per motivi economici e per motivi sanitari e ambientali.
La via maestra è quella di ridurre i rifiuti globalmente intesi, riusare i materiali per quanto possibile, per poi praticare una raccolta differenziata porta a porta seria, puntuale e operativa in tutto il territorio, in cui il cittadino sia responsabilizzato nel ben separare i rifiuti prodotti.
Arrivare ad una raccolta differenziata del 90% non è utopia, ma semplice pratica corretta, così come non lo è pensare ad una società capace di riciclare il 100% dei propri scarti.
Il ciclo dei rifiuti può essere chiuso con impianti di trattamento a freddo, molto meno costosi, molto meno inquinanti e con tempi di realizzazione assai più brevi rispetto ad un inceneritore.
L'inceneritore invece dovrà funzionare per oltre 25 anni, vanificando così la raccolta differenziata, visto che sono impianti che funzionano solo se si bruciano carta e plastiche, dato il loro alto potere calorifero.
La minaccia è certa se solo pensiamo a quanto questi impianti producono in termini di emissioni tossiche. Dal camino escono più di 250 sostanze chimiche note, che rappresentano però solo il 10% del totale, e moltissime di loro sono classificate dagli istituti scientifici ufficiali come cancerogene.
Sabato 17 ottobre il Coordinamento Gestione Corretta dei Rifiuti ha organizzato una manifestazione contro il progetto inceneritore e per l'alternativa del trattamento meccanico a freddo.
Ci ritroveremo alle ore 16 davanti al Duc (viale Mentana) con tutti quelli che pensano al futuro della città, al futuro della nostra economia, minacciata dal progetto dell'inceneritore.
Si darà vita ad un corteo che si snoderà per le vie della città terminando in piazza Garibaldi, per dire un no fermo alla decisione di Comune e Provincia di costruire a Parma un nuovo inceneritore di rifiuti, chiedendo di prendere in considerazione le soluzioni alternative che già ci sono ed in altre
parti d'Italia già hanno adottato.
L'invito è rivolto a tutti, cittadini, associazioni, famiglie.
Numerosi per il nostro futuro.
Parma 11 ottobre 2009
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