martedì 10 agosto 2010

Il ratto dell'insalata

La foto allegata è stata scatta sabato mattino (7 agosto 2010) in zona Ghiaia, piazzale San Bartolomeo, pieno centro storico di Parma. Nella sua evidenza ci racconta di come in realtà Iren tenga alla raccolta differenziata, una cifra molto vicina allo zero. Questi cassonetti neri dovrebbero contenere infatti il rifiuto indifferenziato, mentre invece straboccano di cassette di plastica, di legno,
di cartone, derivanti dal mercato che si tiene in zona.
Sono tutti materiali nobili, che possono essere facilmente recuperabili e reintrodotti nei cicli produttivi. E che invece saranno bruciati dopo il primo uso. Un inno allo spreco.
Qual'è infatti la sorte di queste cassette? Compattate dentro il camion di Iren Ambiente (scusate la parola grossa) verranno portate all'impianto del Cornocchio dove, una volta tolto un po' di organico, prenderanno la via di qualche inceneritore fuori provincia.
Iren lamenta gli alti costi di gestione causati, sostiene, dallo smaltimento in impianti “terzi”.
Qui c'è la dimostrazione che invece l'azienda gioca su questo argomento per incrementare i materiali da bruciare all'inceneritore di Parma.
Questa plastica, legno, cartone, che potrebbero essere recuperati generando utili, vengono invece sistematicamente e con evidente decisione da parte dell'azienda, portati ad incenerimento, generando così un costo che Iren caricherà sui bilanci comunali e di conseguenza sui “nostri” bilanci.
Questi materiali invece vengono richiesti a gran voce integri dalle aziende del settore riciclo, così come annunciato in un comunicato congiunto di Assocarta e Assofer, associazioni di categoria iscritte a Confindustria che hanno chiarito la loro posizione a favore del recupero di materia.
Ma Iren non solo distrugge materia, con tutte le conseguenze sanitarie ed economiche relative, ma afferma anche di non farlo, in diretta tv. Claudio Ferrari di Enia, ora Iren, aveva pubblicamente precisato che queste cassette venivano riciclate al 99,99% (al link il video che riporta fedelmente le sue affermazioni - http://tinyurl.com/cassettine ).
Se le parole hanno ancora valore ecco cosa diceva esattamente Ferrari: “Questi prodotti senz'altro non vengono portati in discarica ma recuperati come plastica nel circuito Conai, probabilità 99,99%”. E ancora insisteva “porteremo a vedere” con tanto di atteggiamento spocchioso di superiorità, evidente dalle immagini della trasmissione, nella quale perfino il conduttore, assolutamente indifferente alle affermazioni del rappresentante del GCR, era tornato in sé per dire:
“questo è importante! Allora queste cassette non vengono bruciate!”.
Nel video “Le bugie di Enia”, preparato da GCR TV, si può anche gustare una chicca casuale, che proprio per la sua spontaneità la dice lunghissima sulla saggezza dei cittadini che, se informati, sanno benissimo come comportarsi. Il clamoroso intervento del pensionato “salva” l'insalata dalle fauci dell'inceneritore, e porta cibo fresco alle galline: dovremmo ringraziarlo per averci tolto un po'
di tasse dalle nostre tasche.
Quando Iren ci dimostrerà che tutto ciò che racconta, andando anche in diretta tv, ha la parvenza del vero? Come facciamo a credere a un'azienda che si permette davanti ai telespettatori di dire cose non vere?
Come abbiamo fatto a svendere la gestione di acqua, gas, energia e rifiuti ad una azienda i cui diktat arrivano da Genova e da Torino?
Cui prodest?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 8 agosto 2010
-637 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+69 giorni dalla richiesta a Enia del Piano Economico Finanziario del Pai

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