Unico soggetto gestore per raccolta, recupero e smaltimento
Centralizzazione in un unico sito di trattamenti finalizzati all’avvio a valorizzazione e incenerimento con conseguente difficoltà di regolare i flussi di indifferenziato e differenziato e controllarne i destini Dimensionamento impianto
PPGR = 65.000 per soddisfare residuo secco d'ambito al 2012
Enia punta invece al mercato “anche dalla propria capacità di penetrazione commerciale nel mercato libero che trova piena correlazione con la dotazione tecnica-impiantistica del Pai” (relazione di scoping)
Quindi prevalenza degli scopi commerciali di Enia su PPGR
Nessuna alternativa sebbene esistano disposizioni regionali (L.R. 9/1999 E.-R.) che prevedono che nella procedura si considerino le alternative (sia di localizzazione sia di intervento) compresa quella di NON realizzare l’impianto e sebbene fosse richiesto anche nello Scoping (punto 10)
Mancanza di previsioni e stime impatto ambientale relative ad impianti alternativi
Inceneritore come definitiva soluzione (pag 11 Pai, Quadro programmatico)
Invece necessità di discarica a valle (pag. 8 Relazione Generale)
Difformità di relazione da parte di Enia
Limitazione inquinanti a 3 elementi (PM10, Co: monossido di carbonio, Nox: ossido di azoto) in contrasto con Piano Provinciale tutela e risanamento della qualità dell'aria delibera provinciale 46
del 26.05.2006 e con con Dlgs 4.08.1999 351 sulla valutazione della qualità dell’aria che prevede il monitoraggio di microinquinanti notoriamente emessi dagli inceneritori.
La localizzazione è in una zona A-R2, con elevato rischio, per la quale andrebbe predisposto piano di azione breve temine.
Fanghi da depurazione
Alternativa: Impianto Siba Spa Vimercate (Mi) non considerata
Recupero totale dei fanghi tramite trattamento per ossidazione termica senza emissioni in atmosfera
PPGR non rispettato
I flussi previsti da Enia sono frutto di proprie considerazioni che si discostano dal PPGR al 2012.
Enìa rispetta il totale della resa della RD ma modifica gli obiettivi di intercettazione delle singole frazioni in funzione della maggiore o minore combustibilità (forte ridimensionamento della RD della plastica, frazione maggiormente combustibile: intercettazione plastica 59,7% PPGR – 17% Enìa; aumenta la resa di ciò che non è combustibile: vetro 65,40% PPGR – 75% Enìa e metalli):
è evidente che la RD è funzionale all’impianto di incenerimento.
Rifiuti speciali valorizzabili per finta
La cernita prevista considera il 70% a incenerimento mentre la composizione merceologica afferma che si tratta in larga maggioranza di carta e plastica
Rifiuti speciali non valorizzabili non selezionati
Per speciali Enìa intende:
sfridi industriali (avvio integrale ad incenerimento mentre si prevede una composizione per il 60% di imballaggi, carta e plastica per i quali vige l’obbligo di consegna ai consorzi di filiera) + scarti industria cosmetica (non vi è per essi ineluttabilità di avvio alla combustione)+ fanghi (per i quali esiste un trattamento senza emissioni in atmosfera)
Incenerimento Plastica
Enia intende bruciare tutta la plastica che non sia contenitore per liquidi e quindi evadere l'obbligo di conferimento a Corepla (vedi flussi in entrata al Pai)
Impianto incenerimento a griglia
Idoneo per rifiuti tal quali o con selezione grossolana (esistono altri impianti che necessitano di rifiuto + omogeneo): come puoi mantenere la temperatura costante per limitare la produzione di diossine se bruci rifiuto disomogeneo anche in termini di potere calorifico?
Destino delle scorie (ceneri pesanti e ceneri volatili)
Non è specificata la destinazione finale delle scorie pesanti
Per le ceneri volanti la Lombardia approda in Germania: a causa del DM 3.08.2005 e del DLgs 36/2003 questi rifiuti pericolosi hanno e avranno sempre + difficoltà ad essere smaltiti anche in discariche ad hoc (questo però non sembra preoccupare Enìa quanto invece il divieto di inviare in discarica rifiuti ad elevato potere calorifico (13.000 kj/kg), divieto che viene letto da Enìa come obbligo di combustione: non li possiamo + mandare in discarica, li dobbiamo bruciare)
Destino dei sali sodici
L'impianto di destino utilizzerà, trattandosi di sostanze tossiche, a valle un inceneritore quindi graverà su altre popolazioni. Improprio quindi affermare che non ci siano scorie Rifiuti liquidi 17.000 t/a di rifiuti liquidi (spurghi caldaie, demineralizzazione, osmosi inversa, lavaggi)
Nessun dettagli del trattamento
Tariffe smaltimento
Nessuna previsione per il servizio ai cittadini
Nessuna indicazione di tariffa puntuale
Limitazione inquinanti a 3 elementi (PM10, Co, Nox)
Comparazione di emissioni fra scenario con teleriscaldamento (SI emissioni inceneritore – NO emissioni caldaie individuali) e senza teleriscaldamento (NO emissioni inceneritore – SI emissioni caldaie individuali ). Vengono comparate 3 emissioni comuni fra inceneritore e caldaie individuali.
Ma, a parte questi 3, gli altri inquinanti emessi da inceneritore e caldaie sono diversi: gli inceneritori emettono sostanze chimiche maggiori in numero e pericolosità. Inserendo gli altri inquinanti il bilancio come tossicità umana è nettamente negativo Nei monitoraggi ante operam i contaminanti organici (PCDD/F, IPA) e inorganici (metalli pesanti) sono invece considerati.
Assenza di considerazione sia di contaminanti primari (PCDD, furani, mercurio, piombo ecc.) sia secondari (cioè che si possono produrre per effetto di reazioni chimiche tra sostanze emesse dal camino e sostanze presenti in atmosfera (ozono ecc.) coadiuvate da condizioni meteoclimatiche, come radiazione solare e umidità). Ciò è raccomandato invece dalla relazione finale del progetto di ricerca per il Ministero dell’Ambiente: “Sostenibilità ambientale della termovalorizazione dei
rifiuti solidi urbani. Fase seconda” maggio 2001-dicembre 2003, curata da Proff. Andrea De Lieto Vollaro e Massimo Coppi dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e dal Dlgs 59/2005
Come si può fare una Valutazione di impatto sanitario (VIS) in queste condizioni?
Valori attesi
Valori di emissione per i 3 inquinanti considerati sono quelli attesi, non sono considerate emissioni, anche di breve durata, vicine ai limiti di legge. Quindi i limiti indicati nell’AIA devono corrispondere a tale livello di BAT e sostituirsi ai limiti di legge (come previsto da Dlgs 59/2005) divenendo i limiti prescrittivi, in caso contrario i risultati della modellizzazione, con conseguenti considerazioni ambientali e sanitarie, svolta sugli inquinanti considerati risulterà inaffidabile.
Non considerata inversione termica
Schiacciamento verso il suolo di emissioni causa inversione termica, diminuisce la distanza di ricaduta delle emissioni (evenienza non considerata).
Impatto sanitario (Caldiroli pp. 29-30-31) “Studi effetti sanitari” (allegato D2) fonda le sue conclusioni tranquillizzanti su conclusioni non univoche di studi epidemiologici comunque retrospettivi.
Esistono però anche studi recenti che evidenziano effetti non neoplastici (Miyake Y et al.“Relation between distance of school from the nearst municipal waste incineration plant and child health in Japan” Europ.Jour. of Epidemiology, 2005, 20: 1023-1029) e neoplastici (Resport finale Progetto Europeo “Enhance Health”, al cui interno si legge “analizzando le singole cause, sono stati riscontrati alcuni eccessi di mortalità e incidenza da considerare con maggiore attenzione. Infatti è
stato riscontrato nelle donne un eccesso di mortalità per tumori dello stomaco, colon retto, mammella e tutti i tumori”).
Tutela produzioni agricole di pregio
DLgs 228/2001
Riforestazione canale Naviglio
La zona interessata è marginalmente interessata dalle ricadute
Capacità mitigatrice: 1.050 kg/a di Pm10
Stima emissione impianto: 3.420 kg/a
Effetto mitigatore dopo 10 anni
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