Il Consorzio di tutela ha deciso di mettere le fette sugli occhi.
Se non fosse scritto da loro stessi sulla pagina di facebook www.facebook.com/prosciuttodiparma) si potrebbe pensare ad un'abile mossa della concorrenza.
Invece è un autogol realizzato in proprio.
Il consorzio di tutela del Prosciutto di Parma è subissato di messaggi di consumatori preoccupati. Temono per la qualità e salubrità del loro amato affettato, a causa dell'imminente costruzione dell'inceneritore di Ugozzolo.
Cosa rispondono le aziende produttrici?
Che non sono competenti in materia, ma le loro cosce sono buonissime e dolci!
Incompetenze e certezze: stanno insieme le due cose?
Loro si occupano solo di sale e di stagionatura, di quello che capita attorno a loro non ne sanno e non ne vogliono sapere.
Ma non è dal territorio che arriva la materia prima? Il sale fa sparire anche l'inquinamento?
Il consorzio consiglia così di rivolgere ad altri le obiezioni sull'inceneritore: da parte loro si fidano ciecamente delle istituzioni preposte alle decisioni in merito, Comune e Provincia.
Quando si ritroveranno tra le mani una materia prima contaminata da diossina, chissà, forse solleveranno una timida domanda alle competenti autorità.
E noi che eravamo convinti che un consorzio avesse come prima finalità quella della tutela della qualità del loro prodotto e che di fronte ai rischi, fosse per lo meno doveroso approfondire l'argomento, come stanno invece facendo, con impegno, tantissimi cittadini "non competenti" perché allarmati dai rischi che stanno per correre.
Perché i cittadini si sentono spinti a informarsi per sapere sempre di più e un consorzio no? Cosa offre ai propri consorziati?
Immaginiamo che la nota postata sulla pagina di facebook sia stata preventivamente concordata con tutte le 164 aziende che producono il Parma.
Immaginiamo che tutte e 164 siano state convocate per affrontare la questione e che tutte e 164 abbiamo concordato e ribadito la loro fiducia assoluta nelle istituzioni e deciso rimettere in mano loro tutto il loro comparto economico.
Una fiducia encomiabile, totale.
Che francamente ci lascia un po' dubbiosi.
Ecco allora il nuovo sistema di qualità: la certezza sulla qualità di un prodotto viene affidata non ad analisi e considerazioni scientifiche ma ad un atto di fiducia in una amministrazione.
In un paese come l'Italia in cui non è poi così ovvio che il criterio di scelta sia sempre quello del bene dei cittadini, specie se vi sono interessi economici in gioco.
Sarà interessante capire cosa ne pensano di questo atteggiamento non solo le 164 aziende consociate, ma anche i clienti esteri del prosciutto di Parma, quelli che hanno fatto il pelo e contropelo al consorzio prima di accettare il prosciutto
sulle loro tavole, con una analisi maniacale degli standards qualitativi e delle modalità di produzione.
Sembra di assistere in continuazione a manovre pilatesche, ad un passarsi di mano in mano la bollente patata, senza voler affrontare di petto la faccenda e trovare una soluzione che porti benessere per tutti.
Coordinamento Gestione Corretta dei Rifiuti
Parma, 11 febbraio 2010
-815 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma. Possiamo ancora fermarlo!
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