Apprendiamo dai giornali che finalmente l'inceneritore di Ugozzolo viene messo in discussione, una bella soddisfazione. E' di ieri infatti la notizia che il Comune di Parma affiderà al Dipartimento di Ingegneria Ambientale del Politecnico di Milano uno studio finalizzato a rilevare la compatibilità del progetto di Parma col il ciclo di raccolta differenziata e con l'ambiente circostante
Un ambiente circostante l'inceneritore che nel raggio di 2 km incappa in grandi aziende come Barilla, Greci, Chiesi, Althea, lo SPIP, Ikea, 3 caseifici del consorzio Parmigiano-Reggiano, 2 asili e
un mega-centro commerciale (Parma Retail), la stessa area che lo studio di impatto ambientale di Enia definisce “a bassa densità abitativa”.
All'associazione Gestione Corretta Rifiuti piacerebbe conoscere da subito chi si occuperà, all'interno del Politecnico di Milano, di questo studio, per evitare, come in passato è già accaduto, di trovarci di fronte a professori, ingegneri ed economisti le cui ricerche sono finanziate da grossi gruppi del settore incenerimento.
Il recente contributo di Antonio Massarutto, che si firma come “Università Bocconi”, e poi si scopre fare parte di un ente finanziato da A2A (inceneritore di Brescia), Hera (inceneritori di Modena, Forli, Rimini, Ferrara e Ravenna), Iride (inceneritore di Piacenza e appunto Parma) è un esempio lampante di come l'opinione pubblica può venire fuorviata da un commento che si presenta come autorevolissimo ma che, se vai a scavare un pochettino, qualche problema di parzialità lo pone.
Il Comune di Parma (cioè tutti noi) spenderà 20.000 Euro per lo studio del Politecnico, quindi sarebbe buona cosa conoscere a chi vengono dati questi soldi, per capire se saranno spesi bene.
Senza convocare studi di ingegneria di grido, possiamo affermare senza tema di smentita che un nuovo impianto di incenerimento rifiuti a Parma non migliorerà la qualità dell'aria della città.
Sarebbe dunque auspicabile che il Comune, oltre che per valutare se è inutile procedere con la costruzione del forno, commissionasse anche una ricerca per valutare l'analisi di fattibilità prodotta dal GCR insieme al gruppo di ingegneri messo a disposizione - in modo volontario - dalla Commissione Sostenibilità dell'Ordine degli Ingegneri di Parma.
Studio che è stato definito serio e condiviso da tecnici di comune e provincia ma che non si capisce perché non si voglia approfondire e considerare, visto che in questo caso la qualità dell'aria di Parma non verrebbe certamente peggiorata.
Quello di cui abbiamo bisogno oggi è un inversione di tendenza in termini di sfruttamento delle risorse, sostenibilità ambientale e diminuzione delle emissioni.
Tutto il mondo ci sta provando. Proviamoci anche a Parma!
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 10 agosto 2010
-635 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+71 giorni dalla richiesta a Enia del Piano Economico Finanziario del Pai di Parma
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