Sabato scorso, 23 gennaio, si è svolto a Capannori (Lucca), primo comune in Italia a deliberare la strategia rifiuti zero, un workshop internazionale sulle più innovative tecniche di gestione dei rifiuti, organizzato dalla “Zero Waste International Alliance”.
Il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti di Parma ha partecipato con una propria rappresentanza e nel corso della giornata è emersa con forza la preoccupazione sulla possibile costruzione dell’inceneritore di Parma.
La nostra città è conosciuta in tutto il mondo come centro della food valley, sede di 7500 aziende agricole e 1500 aziende alimentari. Alcune di queste aziende sono leader mondiali nel loro settore come Barilla per la pasta, Parmalat per il latte, la filiera del Prosciutto di Parma e del Parmigiano Reggiano.
E’ stato evidenziato come il problema delle ricadute ambientali, economiche e di immagine per tutto il nostro territorio non sia solo ristretto nell’ambito locale, ma potrebbe divenire un problema nazionale, vista l’importanza che queste aziende e Parma rivestono nel settore agroalimentare italiano.
Come reagirà un consumatore o un importatore straniero alla notizia che un nuovo inceneritore inquina il territorio e fa calare la qualità dei prodotti? Al primo caso di latte alla diossina, come già è successo a Brescia, verranno bloccati per precauzione tutti gli acquisti di prodotti alimentari della
nostra zona.
Vale la pena mettere a rischio un intero sistema economico, semplicemente perché non si vuole prendere in considerazione le alternative che si sono già dimostrate efficaci e vincenti nella soluzione del problema dei rifiuti?
Durante la giornata di Capannori il CGR ha portato avanti l'idea di un coordinamento regionale dell'Emilia Romagna che metta in relazione tutti i comitati sorti contro i 9 impianti che purtroppo sono tuttora in attività e stanno inquinando i rispettivi territori. Un coordinamento che dovrebbe mirare al loro spegnimento, un risultato non impossibile se guardiamo a Sud.
La Sicilia è oggi un esempio di come l'azione congiunta dei cittadini possa dare dei risultati eclatanti: la regione ha infatti bloccato la costruzione di 4 nuovi inceneritori già previsti e ci si avvia alla gestione dei rifiuti con un sistema a freddo come quello proposto a Parma dal CGR.
Parma, 24 gennaio 2010
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