La signora Giulia Battaglia segnala sulla Gazzetta di Parma del 10 agosto che ad Amburgo ci sono 4 inceneritori. E tutti sono felici e contenti.
Per dovere di informazione vorremmo far notare che la normativa in Germania sulle emissioni di diossina prevede una quantità per metro cubo di 1 picogrammo, una dimensione che equivale a un miliardesimo di milligrammo.
Bene, in Italia la norma prevede una soglia cento volte maggiore, facendo così che nei fumi si possono arrivare anche a 100 picogrammi per metro cubo di fumi.
La modalità di calcolo delle diossine è messa fortemente in discussione perché la pericolosità non è data tanto dalla sua concentrazione ma dalla quantità complessiva emessa.
Il mondo scientifico sta chiedendo di modificare il sistema di rilevamento per passare dalla concentrazione alla massa.
Le diossine infatti si accumulano nei terreni essendo poco solubili e per effetto della bio magnificazione le ritroviamo concentrate negli animali da pascolo come le mucche e di conseguenza al culmine della catena alimentare, nell'uomo.
Il 90% delle diossine assorbite dall'uomo provengono dalla alimentazione e non dalla respirazione.
Ecco perché bisogna porre molta cautela nei limiti di soglia ammissibili.
Per quanto riguarda gli inceneritori tedeschi questa normativa stringente fa sì che le temperature di utilizzo di questi impianti siano molte più alte di quelle italiane, circa 1300 gradi, contro quelle nostrane che si aggirano tra gli 850 e i 1000.
A temperature così alte la produzione di diossina è molto bassa ed è per questo che gli impianti tedeschi riescono a mantenere performance così elevate.
Di contro con temperature di questo ordine il pulviscolo che deriva dalla distruzione delle molecole diventa assai più piccolo e di conseguenza più attivo e difficilmente intercettabile dai filtri.
Ma è ora anche di sfatare il mito della Germania virtuosa in tema di rifiuti.
In Germania sono attivi 60 inceneritori e vengono bruciati 15 milioni di rifiuti.
Uno studio dell'associazione ambientalista Nabu ha evidenziato che nel Paese sono stati costruiti troppi inceneritori e che oggi la Germania vada a caccia di rifiuti in giro per il mondo visto che per raggiungere un bilancio economico in pareggio ne servono altri 2 milioni.
La Germania è il più grande importatore di rifiuti tossici al mondo.
Il quotidiano Der Spiegel ha fornito un elenco parziale: rifiuti delle fabbriche di armi svedesi, pesticidi della Colombia, amianto dagli USA, solventi dalla Cina, acido delle batterie dal Montenegro. Gli olandesi pagano 900 e a tonnellate e persino dall'Australia arrivano rifiuti altamente cancerogeni contenenti esaclorobenzene.
Un modello da copiare?
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 10 agosto 2010
-635 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
+71 giorni dalla richiesta a Enia del Piano Economico Finanziario del Pai
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