La Provincia premia Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e degli agricoltori custodi, con il San Martino: “Per il Presidente della Provincia è una battaglia per il futuro del territorio, per creare una cultura nuova senza la quale non è possibile reggere, nemmeno nella capitale dell’agroalimentare. Il
premio che la Provincia di Parma ha dato oggi a a Petrini è dunque un riconoscimento a un compagno di strada, “una scelta naturale” ha detto Bernazzoli che vuole sottolineare il radicamento
con la terra e l’orizzonte culturale e valoriale che Petrini propone con il suo impegno.”
Sono parole che fanno scintille quando vengono messe vicine al progetto approvato dallo stesso Bernazzoli, quello con cui Enia intende costruire a Ugozzolo un enorme inceneritore.
Come farà il Presidente ha coniugare queste belle espressioni sulle “scelte naturali” con le nubi nere che si prevedono sull'orizzonte di Parma quando verrà acceso l'impianto?
Noi non lo sappiamo, noi non lo comprendiamo.
Viviamo il tempo delle contraddizioni e forse ci dobbiamo abituare a sentire affermare tutto e il contrario di tutto dalle stesse bocche, dalle stesse figure istituzionali, dagli stessi responsabili della polis, che in teoria, assoluta teoria, abbiamo fatto sedere su quelle poltrone per vigilare sul nostro
benessere, sulla nostra salute.
Tutto pare basarsi sul contesto in cui si parla e non sul reale significato delle parole.
Santa coerenza.
Non riusciamo sinceramente ad accettare espressioni come “battaglia per il futuro del territorio”, quando con le stesse mani il territorio lo si vuole inaridire.
Ci si fa belli con termini come “biodiversita”. E' la stessa biodiversità che la Provincia porterà al camposanto di Ugozzolo, quando il nostro territorio, invaso di diossine e scorie tossiche, farà fatica a sostenere il bel volto della terra buona e sansa, dei prodotti di eccellenza, della food valley.
Non capiamo come di fronte ad una alternativa possibile nella gestione dei rifiuti, che altri territori hanno cominciato a sperimentare con evidente successo, ci si ostini a chiudere gli occhi, negare l'evidenza, fare finta di niente e correre verso il nulla, consegnando le future generazioni al buco nero dell'inceneritore.
Non ci stancheremo di affermare che siamo ancora in tempo per fermare questo malsano progetto, per riformulare il nostro approccio con le buone pratiche di gestione di tutta la nostra vita, ivi inclusa quella con i rifiuti, che non sono un problema, ma una risorsa.
Ma che diventano un grande problema una volta inceneriti.
Aldo Caffagnini
presidente dell'Associazione La Spiga
gruppo di acquisto solidale fondato nel 1997
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