Una marea silenziosa sta invadendo Parma.
E' dalla guerra del Golfo che non si vedevano le bandiere alle finestre dei parmigiani.
Sono tornate oggi e si stanno diffondendo a vista d'occhio. Per dire no all'inceneritore.
E' stata anche creata una mappa (www.tinyurl.com/noinceneritoreparma) per poter seguire in diretta la macchia bianca che si allarga, si infittisce, pulsa di nuova energia.
Una piantina ragionata dove si vede il nuovo impianto progettato, dove si vede la pericolosa vicinanza con le importanti aziende agroalimentari locali, dove è segnato il percorso della fiaccolata di S.Lucia, che il 12 dicembre da piazzale Santa Croce ha spazzato il centro di Parma, per rischiarare le menti ottenebrate dei nostri amministratori.
Le bandiere che sventolano in città e in provincia dichiarano la ferma intenzione dei cittadini di non accettare che per gestire i rifiuti si debba accendere un altro forno inceneritore. Ne abbiamo già avuto abbastanza di quello del Cornocchio e non se ne vuole certo un secondo, per tecnologico che sia. Specie oggi che le alternative ci sono e funzionano, e costano meno.
La città si sta mobilitando, ogni bandiera pone un paletto, scava una trincea, solleva un'asta appuntita sulla strada già difficoltosa dell'inceneritore: un mostro sovra dimensionato, il doppio del necessario, che costerà 180 milioni alle bollette dei contribuenti, mentre l'alternativa, un centro riciclo senza camini, ne costa appena 10 e ricicla il 98% dei rifiuti urbani.
Se sollevate le teste passando per le strade dei centri urbani il vessillo vi osserva perentorio, no inceneritore, si rifiuti zero. Con disegni corsari lo sventolio sta creando un movimento di opinione dal basso, democratico, senza leader, fatto di teste che pensano al futuro e non accettano bilanci incompleti e informazioni parziali. Una democrazia, un governo del popolo.
Il progetto dell'inceneritore sta seguendo il suo iter senza avere convinto nessuno, nonostante il pesante appoggio della politica di ogni schieramento, forse abituata a far passare nei giorni di Solleone ogni nefandezza sotto gli occhi dei cittadini.
Oggi invece i cittadini si sono risvegliati dal torpore televisivo e sono pronti a difendere se stessi, anche dagli amministratori che male amministrano, per non delegare a nessuno il proprio futuro.
Oggi cresce il popolo del no-logo, un popolo che non ha e non vuole colore, avendo dinanzi a sé un'unica bibbia laica, un solo comandamento intoccabile: il bene comune per sé e le future generazioni. Il suicidio collettivo dell'inceneritore è roba del passato, un passato remoto, un dinosauro decrepito e claudicante.
Una marea silenziosa ed impertinente, che non si inchina a nessuno, che fa rete, che diventa esperta in temi ambientali per non subire imposizioni dall'alto, per nessun motivo.
Questo è lo schieramento che si infittisce di giorno in giorno, di web in web, tam tam incessante, consapevolezza crescente, sicurezza di essere dalla parte della ragione, granitico impegno a difendersi dal falso e dal torto di questo nefasto progetto che vuol far nascere ad Ugozzolo un nuovo Frankenstein.
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti
20 dicembre 2009
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