Le cassette di plastica? Tutte bruciate.
La sicurezza gioca a volte brutti scherzi. Proprio quello che è accaduto nella trasmissione Agorà la scorsa settimana. Sul ring Enia vs Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti.
I due atleti della ex municipalizzata, Allodi e Ferrari, hanno fatto tutto il possibile per far apparire l'azienda per quello che non è, pulita e linda come una boccata d'aria di montagna.
Il rappresentante del CGCR, Francesco Barbieri, ha posto una questione banale ma sotto gli occhi di tutti.
Ogni giorno centinaia di cassette di plastica, legno e cartone vengono compattate con i rifiuti organici e bruciate. Succede davanti a dove lavora, lui è testimone oculare di un obbrobrio, come lo sono tutti i cittadini che vivono o lavorano vicino ai negozi di frutta, tutto alla luce del sole, tutti i giorni. Materia nuova gettata via.
Ma Ferrari si ribella e tiene a precisare, sostenuto dal presidente Allodi e dagli assessori Sassi e Castellani: “Questi prodotti non vanno in discarica, ma senz'altro vengono recuperati come plastica nel circuito Conai,probabilità 99,99%”
Il conduttore Silva tiene a precisare questo concetto: “Questo però è importante, quindi queste cassette non vengono bruciate?”
“Assolutamente” è il coro convinto di tutti gli amministratori e tecnici presenti.
“La porteremo a vedere” chiosa Ferrari. Ma noi siamo andati a vedere da soli per scoprire dove stia la verità e abbiamo scoperto che di quello che ha detto Ferrari, non è vero niente.
La verità viene sempre a galla, prima o poi.
Ogni giorno davanti ai fruttivendoli della città queste cassette sono stritolate insieme ai rifiuti organici e poi, tutti insieme schiaccevolmente, prendono la strada del Cornocchio. Qui i camion compattatori scaricano il materiale nel selettore, che fa del suo meglio per togliere da questa poltiglia ormai indistinguibile quel poco di organico che abbasserà il tasso di umidità dei rifiuti e li renderà combustibili.
I flussi sono scritti nero su bianco anche nel sito dell'Osservatorio Provinciale dei Rifiuti.
Dal Cornocchio viene recuperata soltanto una piccola quantità di materiale organico denominato “Fos”, che sarà utilizzato, vista la scarsa qualità, come materiale di copertura delle discariche. La maggior parte dei rifiuti diventa Cdr (combustibile da rifiuto) e viene avviato in mezza Italia agli inceneritori.
Ma Enia può continuare a dormire sonni profondi, quella sera l'audience era garantita e ha raggiunto i suoi risultati: le smentite come si sa rimangono, se per caso si pubblicano, in ultima pagina, a caratteri molto piccoli.
Il mondo viaggia ancora in senso contrario alla sua salvaguardia, è un mondo morente.
Negli ultimi 20 anni, 250 milioni di ettari di foreste tropicali, pari a una superficie più di 8 volte l’Italia, sono andati distrutti, 760 milioni di tonnellate di humus persi nell’ultimo secolo, ci vorranno 500 anni perché i
formino 2,5 cm di quel ricco strato di microrganismi e flussi di nutrienti che noi stiamo consumando ad una velocità vertiginosa.
Anche per estrarre la materia prima di quelle cassette, sbadatamente finite all'inceneritore.
Nonostante le avventate affermazioni dei tecnici che a quanto pare sono ben poco informati dei fatti, non sanno quello che succede in azienda.
Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti
Parma, 5 febbraio 2010
-821 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma. Possiamo ancora fermarlo!
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