mercoledì 4 agosto 2010

17 aprile. Una manifestazione senza bandiere di partito

Una manifestazione senza bandiere dei partiti. Così ha deciso il comitato organizzatore della manifestazione nazionale contro gli inceneritori, che si terrà a Parma il prossimo 17 aprile.
Nell'incontro del martedì i delegati hanno concordato di mantenere la linea adottata nell'ultima manifestazione pubblica, la fiaccolata di Santa Lucia del 12 dicembre scorso, per evitare etichette e strumentalizzazioni. I partiti politici possono ovviamente aderire, e lo stanno già facendo sulla pagina di Facebook creata per l'evento, ma a loro si chiede di partecipare alla manifestazione lasciando a casa i vessilli di partito.
Il 17 aprile infatti vuole diventare un appello corale dell'Italia per l'aria pulita, contro gli inceneritori e per l'alternativa, e vuole permettere a tutti di partecipare senza sentirsi etichettato o oscurato da appartenenze partitiche che nulla centrano con l'essere contrari a questo ennesimo progetto che mette in gioco la salute dei cittadini e il futuro della food valley.
Così il 17 aprile Parma sarà invasa dalla gente e dalle bandiere delle associazione e dei movimenti per testimoniare che la salute e la difesa dell'ambiente non sono ne di sinistra, ne di centro, ne di destra.
Il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse porta avanti dal 2006 questa battaglia a favore di tutta la comunità. Così vuole continuare, nel tentativo di informare e sensibilizzare opinione pubblica e mondo produttivo sul tema del rifiuti e della loro corretta gestione, per evitare che ci ritroviamo, tra pochi anni, con un ambiente ulteriormente degradato e appesantito da inquinanti che
possono essere evitati, se si comincia a ragionare sulle alternative possibili.
Il mito degli inceneritori “soluzione globale” è ormai tramontato. Sono ormai considerati giustamente impianti a grande rischio e come tali sono classificati dalla normativa nazionale che ad esempio non li prevede in zone ad alta vocazione agricole e con presenza di Dop e Igp.
Allora ci eravamo sbagliati? Forse Parma non è terra di grandi prodotti alimentari apprezzati in tutto il mondo? Come si è potuto allora accettare che nel cuore della food valley si andasse a costruire un impianto così impattante e ingombrante per la qualità dei prodotti alimentari?
Un inceneritore da 130 mila tonnellate di rifiuti bruciati ogni anno a pochi passi dalla Barilla?
Il 17 aprile si griderà anche questo non senso.

Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti

Parma, 31 marzo 2010
-767 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma. Possiamo ancora fermarlo!

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