Avete visto anche voi il film “Sliding Doors”?
La vita di una giovane impiegata della City londinese cambia improvvisamente dopo un licenziamento, ma il film mostra due differenti sequels.
In una delle due vite parallele tutto va storto, nell'altra invece la ragazza si realizzata nel nuovo lavoro, fa una bella vita e trova un compagno che l'ama.
La gestione dei rifiuti di Parma è al punto in cui Gwyneth Paltrow si trova alle porte della metropolitana, e dobbiamo scegliere la linea da prendere, vincere o perdere?
Possiamo seguire la strada di una comunità virtuosa, di cui ci sono esempi in Italia (Ponte delle Alpi, Novara, Capannori) e nel mondo (San Francisco) e fare in modo che anche Parma venga citata come modello, non solo per l'agroalimentare, ma anche per la sensibilità ambientale.
Oppure possiamo sederci ed aspettare che il progetto dell'inceneritore venga terminato e vedere cosa succede.
Abbiamo però anche la possibilità di osservare in anteprima alcune scene di questa seconda lugubre scelta.
Proprio ieri a Pietrasanta la magistratura ha messo i sigilli all'inceneritore, a seguito di analisi delle acque che vengono scaricate nel vicino torrente Baccatoio.
Il magistrato ha evidenziato che "il processo di inquinamento delle acque del torrente Baccatoio avviene per due vie: attraverso l’acqua utilizzata nel processo di incenerimento dei rifiuti (che prima di essere reimmessa nel canale dovrebbe essere filtrata dal depuratore dell’inceneritore) e attraverso le acque piovane che dopo essere passate sul piazzale dell’impianto non vengono depurate e finiscono nel torrente. Secondo i magistrati, infatti, la diossina e le sostanze tossiche arrivano nel Baccatoio perché non sempre l’impianto di depurazione funziona correttamente".
Ora le indagini vanno avanti e i sei dirigenti della Tev, l'azienda che gestisce l'impianto, potrebbero essere chiamati a rispondere di vari reati ambientali e di danneggiamento in concorso tra loro.
Cambiate solo i nomi di questa storia: mettete Parma al posto di Pietrasanta, Canale Naviglio al posto del torrente Baccatoio e aggiungete il fatto che il pastificio più grande del mondo si trova ad 1,5 km dall'inceneritore di Ugozzolo e si serve della falda acquifera per produrre la pasta che arriva sulle tavole di tutti gli italiani.
Vi piace questo finale del film?
I nostri amministratori dicono che siamo in una fase troppo avanzata dell'iter, ma è serio aspettare che i lavori vengano completati, l'inceneritore entri in funzione e poi intervenga la polizia giudiziaria come in Toscana?
Il Sindaco Vignali nell'intervista di oggi a Polis, dichiara che "la proposta del GCR è una cosa seria".
E allora cos'è che manca per decidere tutti insieme che vogliamo vedere un film diverso?
Sospendiamo i lavori dell'inceneritore di Parma e lavoriamo ad un'altra sceneggiatura.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 9 luglio 2010
-667 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
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