E' un estate molto calda per gli italiani ma ancor di più per le ex municipalizzate ora quotate in borsa e per le multinazionali che gestiscono il lucroso affare dei rifiuti.
Negli ultimi giorni due contestatissimi impianti di incenerimento sono stati chiusi dalle autorità giudiziarie per superamento dei livelli di diossina e posti sotto sequestro.
Il primo, quello di Pietrasanta (targato Veolia), perché sversava nel torrente Baccatoio l'acqua utilizzata per raffreddare le ceneri (metodo che sarò utilizzato anche a Parma) con livelli di diossine 17 volte superiori ai limiti di legge.
Un bel regalo per i bagnanti (molti dei quali parmigiani) che affollano le spiagge di Forte dei Marmi e Viareggio, rispettivamente a 5 e 4 km di distanza dalla foce del Baccatoio.
Il secondo, di cui abbiamo avuto da poco notizia, situato alle porte di Lecce, bruciava rifiuti sanitari e speciali (gli stessi che vogliono bruciare anche a Parma) battendo orgoglioso il record di Pietrasanta, superando di ben 130 volte le emissioni di diossina consentite.
Tutti questi impianti, quando vengono costruiti, sono presentati alla cittadinanza come frutto delle ultimissime tecnologie, dotati di modernissimi filtri che garantiscono parametri di emissioni sbalorditivi, tanto che anche Allodi, ex presidente di Enia, consigliava di investire nel mattone e farsi la villetta all'ombra dell'inceneritore di Ugozzolo.
Tutto bello e sostenibile come ci viene presentato ad esempio nella dichiarazione ambientale di prodotto datata 2007 dell'inceneritore di Pietrasanta (http://www.environdec.com/reg/epd112it.pdf)
certificata secondo norme del Swedish Environmental Management Council da un ente "indipendente".
Purtroppo dopo anni di funzionamento si scopre che gli inceneritori fanno male alla salute e che i comitati di cittadini che si opponevano al progetto non erano cassandre o fautori del no a priori ma erano semplicemente preoccupati per la sorte dei lori figli.
Meno male che ci sono questi comitati di cittadini che spendono tempo e denaro per sopperire al vuoto delle amministrazioni locali, che delegano ad occhi chiusi le multi-utilities!
La parte buona dell'Italia, proprio quei comitati cittadini, non si accontenta delle patinate dichiarazioni di impatto ambientale in cui tutto sembra bello, con boschetti che assomigliano a quelli delle favole, dove sorgono camini dall'innocua apparenza.
I cittadini consapevoli, dei doveri ma anche dei diritti, pretendono di ricevere gli atti ufficiali che gli spettano di diritto, per poter studiare le carte, fare domande nel merito, proporre alternative.
Alternative e proposte che riempiono un vuoto lasciato da freddi burocrati che occupano le stesse poltrone da anni e non hanno il coraggio di percorrere strade nuove.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 15 luglio 2010
-661 giorni all'avvio dell'inceneritore di Parma, NOI lo possiamo fermare!
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